E’ importante istituire una giornata per sensibilizzare e informare, ma ancor più ricordare ogni giorno, affinchè alcuni accadimenti vadano sempre più scemando. “Mi ha provocato con quel vestito” o ancora “Ha sbagliato ed ho dovuto picchiarla”, queste le classiche giustificazioni di chi commette uno stupro o una violenza. Nessuna giustificazione è valida. La giustificazione di per sè è già una ammissione di colpa. Gli esperti di Grovio (organismo del Consiglio d’Europa che monitora l’applicazione della Convenzione di Istanbul) hanno dichiarato che l’Italia fa troppo poco per combattere i femminicidi e la violenza sulle donne. Alcuni dati importanti, per capire l’andamento del fenomeno, ci arrivano dall’ Istat. La violenza nel corso della vita: 6 milioni 788 mila donne fra i 16 e i 70 anni hanno subito violenza fisica o sessuale (31,5%); 4 milioni 353 mila donne hanno subito violenza fisica (20,2%); 4 milioni 520 mila donne hanno subito violenza sessuale realizzata o tentata (21%); 1 milione 157 mila donne hanno subìto stupri o tentati stupri (5,4%, tra cui 652 mila stupri e 746 mila tentati stupri). Sempre secondo dati Istat: nel 2002 si è registrata una diminuzione rispetto al 1997-1998; nel 2008-2009 la situazione è rimasta sostanzialmente costante; nel 2015-2016 emerge di nuovo un aumento dei ricatti sessuali subiti nel corso della vita; negli ultimi tre anni il dato è stabile. Girare per strada con una gonna, esprimere la propria opinione, essere liberi di gestire la propria vita, sono cose normali ma non comuni. La normalità deve essere alla portata di tutti. La diversità arricchisce il mondo, ma la disuguaglianza fa sprofondare i popoli. Anche tu, che stai leggendo questo articolo, non avere timore e denuncia chi ti fa del male fisico e psicologico. Nessuno ha il diritto di imporre i propri problemi mentali ad un’altra persona. Nessuno ha il diritto di trattare una donna come un oggetto da usare e poi buttare via.