Costi di gestione elevati, sempre meno calciatori a causa di una sempre minore «voglia di faticare» da parte delle giovani leve e nessun ricambio generazionale nelle dirigenze.
Questo è quello che racconta il Giornale di Sicilia di ieri con un articolo di Antonio Trama che spiega come nel corso degli ultimi dieci anni sono 28 le società di calcio della provincia che hanno alzato bandiera bianca.
Un elenco di nomi che nasconde grandi storie, di grandi uomini che hanno messo il calcio e lo sport davanti a tutto, comprese le famiglie.
Le ventotto scomparse
In rigoroso ordine alfabetico, la prima è l’Atletico Blunda, formazione di Paceco. Poi Atletico Erice che, nel 2013, si ritira dopo la 14ª giornata di Prima categoria; Atletico Favignana, che ha fermato l’attività qualche anno addietro; Avvenire Trapani, nel 2015-16 non si iscrive al campionato di Seconda categoria; Bonagia Sant’Andrea, nel 2014-15 non si iscrive al campionato di Seconda categoria; Borgata Terrenove, nel 2015-16 escluso dal campionato di Promozione; Boscaioli, prosegue solo con l’attività giovanile; Buseto, società attiva fino al 2014-15; Campobello, non iscritto alla stagione 2018-19; Città di Petrosino inattivo dal 2015-16;Libertas Marsala, prosegue solo l’attività giovanile; Ligny Trapani, rinato nel 2012, nel 2016 presenta istanza solo per partecipare al settore giovanile; Favignana, nel 2011 rileva il titolo dallo Stig Castellammare e nel 2015-16 non si iscrive al campionato; Folgore, nel 2017-18 non si iscrive al campionato di serie D; Giovane Campobello, nasce nel 2007 e nel 2012-13 è inattivo dopo il campionato di Seconda categoria; Il Gabbiano, nel 2009 ha ceduto il titolo all’Atletico Erice; Mast Favignana, l’ultimo campionato disputato risale al 2011-12, in Prima categoria; Mothia, società inattiva da tre anni, Nubia Libertas scomparso due anni addietro; Paceco, questa estate, dopo la retrocessione dalla D all’Eccellenza, effettua la fusione con il Marsala traslocando a Capo Boeo; Petrosino, protagonista di una scalata fino all’Eccellenza; Poggioreale, attivo fino ad un paio di anni addietro; Pro Mazara, nel 2012-13 l’ultimo campionato in Seconda categoria; Riviera Marmi, nel 2017-18 cede il titolo di Eccellenza al Marsala; Stig Castellammare, cede il titolo sportivo di Promozione al Favignana nel 2011; Strasatti, inattivo; Sud Trapani, ex Nicola Gervasi Guarrato, che ha raggiunto anche la Seconda categoriaVita, scomparso dopo aver militato anche nel campionato di Promozione.
I primi venti di crisi
Nel corso dei decenni sono state tante le società che si sono affacciate ai campionati dilettantistici. Alcune per più tempo, altre per meno. Il ricambio era pressoché costante e continuo. Dalla fine degli anni ‘80, invece, l’inizio della crisi. In un primo momento sembrava solo una fase negativa, ma con il trascorrere degli anni quello che appariva come un piccolo raffreddore è diventata una vera e propria polmonite. E, così, già nel decennio precedente, sono scomparse, tra le altre, la Libertas Erice, che già da qualche anno aveva abbandonato l’originaria denominazione di Libertas Trapani, la Giudecca, il Kennedy Birgi, che ha cambiato il proprio nome in Marsala, il Bosco, altra società che ha cambiato denominazione in Marsala, la Mazarese, il Mazara 2000 per proseguire con la Fulmine di Marsala o ancora il Paceco degli anni ‘90, diventato, poi, Città di Trapani, e quindi, l’attuale Trapani. Fino ad arrivare anche ad Alcamo, ripartito nel 2007-08 dalla Prima categoria, Salemi, inattivo dal 2005 al 2007, Marsala 1912, società che ha cambiato più volte gestione mantenendo soltanto la denominazione come continuità, Valderice, con la fusione con il Ligny che, nell’estate del 2014, lasciò il paese pedemontano senza calcio. Prima della nascita dell’attuale nuova società.
Le isole felici
Fra alti e bassi, resiste imperterrito il Mazara. Un passaggio a vuoto in Promozione per due anni e poi sempre in Eccellenza. E tra le «piccole», il Fulgatore e la Juvenilia.