Via Giudecca oggi piange! Ciao Erino.

Come faceva ormai da quasi quarant’anni, puntualmente anche stamattina alle 07.00 si era recato al lavoro.
Aveva posato la sua amata bicicletta con la quale si spostava per le strade della città ed aveva aperto la saracinesca del suo salone di barberia.
Non ha avuto però, neanche il tempo di strappare dal calendario la pagina di un agosto ormai finito. Non ha potuto salutare il primo sabato di settembre, che per chi fa l’antico lavoro del barbiere è sempre un giorno diverso dagli altri perché i clienti sono più numerosi ed esigenti visto che l’indomani è giorno di festa.
Questa mattina Erino Pizzardi si è accasciato a terra stroncato da un infarto fulminante. Sì proprio lui, il sempre sorridente “Rino” che insieme con il suo collega Pietro Caltagirone, quasi 40 anni fa aprì quel salone di barberia di un’allora vivissima Via Giudecca.
“Rino e Pietro” era frequentata da moltissimi clienti sia dal vicino Palazzo di Giustizia che i tanti abitanti del centro storico.
Rino e Pietro erano soliti intrattenere i loro affezionati clienti con forbici e rasoio in mano in lunghe e interessanti chiacchierate che spesso duravano ben oltre il classico taglio.
Ma Rino era amato e benvoluto anche per la sua intensa attività sportiva. Aveva raggiunto in forma sgargiante il sessantaquattresimo anno d’età grazie al podismo ed al ciclismo da lui praticati nel tempo libero. Nelle fresche albe estive come al tramonto prima o dopo le ore di lavoro.
Me lo ricordo sempre sorridente ogni volta che ci incontravamo, anche adesso, con qualche capello bianco in più, come nel passato quando da ragazzo, andavo da Rino e Pietro a tagliarmi i capelli prima di girare l’angolo ed andare in radio per salutarli durante le mie trasmissioni, visto che in quel salone come in quasi tutte le botteghe di via Giudecca l’unica emittente che si ascoltava era Radio Tele Hobby.
Stamattina, davanti alla barberia si è radunata una folla di amici che hanno cercato di rincuorare le figlie ed i parenti sconvolti. Nell’attesa dell’arrivo del medico legale, davanti la saracinesca chiusa a metà, lacrime e ricordi, testimonianze e singhiozzi delle tante persone che gli hanno voluto bene.
Le stesse che si sono ritrovate spontaneamente nella vicina chiesa di San Pietro dove, durante la messa del mattino gli sono state dedicate omelia e preghiere.
La salma, che è rimasta a lungo coperta dentro la barberia, è stata trasporata in tarda mattinata nella sala mortuaria dell’ impresa funebre Occhipinti dove sono continuate le visite dei suoi tanti amici.
A nulla purtroppo sono valsi i tempestivi tentativi di soccorso e quando l’autombulanza ha raggiunto lo stretto incrocio tra via Apì e via Giudecca ormai non c’era più nulla da fare.
Ed oggi eccoci di nuovo a piangere ed a ragionare sui cuori degli sportivi che di colpo si fermano, spesso senza nessun preavviso, senza avvisaglie anche di un piccolo malessere. Stiamo qui a ragionare su prevenzione, primo soccorso, massaggi cardiaci e defibrillatori e ci rendiamo inesorabilmente conto che di strada da fare a Trapani ce n’è ancora tanta.
Ciao Erino. Il tuo sorriso e la tua amicizia ci mancheranno.