“Dopo il rumore mediatico a proposito del rapporto del nostro gruppo trapanese con l’associazione nazionale Guardie per l’Ambiente e l’avviso di revoca della convenzione che abbiamo ricevuto dal Comune di Trapani, ho deciso spiegare come stanno le cose”. Così Danilo Catania, presidente delle Guardie per l’Ambiente-Regione Sicilia, oggi, nel corso di un apposito incontro con la stampa, è entrato nel merito di una parte della vicenda che lo vede protagonista dopo la denuncia per minacce presentata nei suoi confronti da Baldo Ferlito, volontario trapanese della Lega nazionale per la difesa del cane.
“Per come prevede lo statuto dell’associazione nazionale – ha spiegato – noi siamo semplicemente affiliati a questo ente ma, per fare attività sul territorio locale, devo essere riconosciuto, e lo sono, dalla Regione Siciliana sia come protezione animale sia come protezione ambientale con una distinta persona giuridica. L’associazione nazionale Guardie per l’Ambiente non ha potere sulla nostra associazione, né per fare revocare convenzioni né per fare chiudere la nostra sede. L’unica cosa che non possiamo più fare, alla luce della cessazione del rapporto associativo, è quella di usare quel nome e quel logo”.
“Il riconoscimento da parte della Regione Sicilia della nostra associazione locale – prosegue Catania – che è cosa diversa da quella nazionale, ci consente di stipulare convenzioni con enti in maniera autonoma perchè abbiamo un codice fiscale e una partita IVA distinti e separati dal nazionale. Quello che vi sto dicendo è contenuto in una memoria che ho trasmesso agli uffici comunali, che stanno valutando se revocare o meno la convenzione, per le opportune valutazioni. Quanto alla qualifica di guardia eco-zoofila, che è quella che ci consente di operare anche con compiti di polizia giudiziaria, si tratta di una cosa diversa e su questo aspetto, se dovesse essere necessario, mostrerò alla Prefettura i documenti utili ad attestare la nostra autonomia rispetto al nazionale. Al momento non ci risulta che ci siano procedimenti di revoca in corso”.
“Non capisco poi – ha commentato Catania – perchè il presidente nazionale continua ad usare la pagina Facebook Guardie per l’Ambiente-Regione Sicilia, che riguarda la nostra attività, dato che ha voluto prendere le distanze dalla nostra associazione”.
Catania ha ripercorso le attività del suo gruppo – che conta 26 soci – negli ultimi anni. “Abbiamo cominciato nel 2016, in maniera completamente gratuita, a recuperare animali feriti e incidentati su richiesta dell’allora comandante della Polizia Municipale e abbiamo anche acquistato un’auto, costata quasi 4.000 euro, con nostri fondi e che adesso, per contratto, dovrò restituire. Nel 2017 non abbiamo percepito un centesimo ma abbiamo continuato a fare volontariato nel territorio comunale di Trapani perchè crediamo in quello che facciamo. Nel 2018 il Comune ha deciso di stipulare una convenzione con la nostra associazione per un massimale di 2.500 euro, per consentirci almeno di recuperare le spese di carburante sostenute. E’ stato detto e scritto che abbiamo incassato decine di migliaia di euro ma, nel 2018, la nostra associazione ha incassato solo 81,47 euro, con fattura elettronica. Noi percepiamo 20 euro a cane o gatto recuperati (che escluso IVA diventano 16 euro) che poi portiamo presso i veterinari, se non facciamo interventi sul territorio non incassiamo nulla. Dallo scorso gennaio ad agosto – nonostante tanti salvataggi effettuati – abbiamo percepito 409 euro che, di certo, non coprono comunque tutte le spese che affrontiamo per questo tipo di attività”.
Catania ha ricordato che “dal 2018 ad oggi siamo riusciti a far adottare 300 cani recuperati sul territorio e ne abbiamo fatto rientrare 20 dal canile di Caltanissetta [ndr. dove il Comune invia i randagi prelevati dal territorio sulla base di un’apposita convenzione a titolo oneroso], facendo risparmiare all’amministrazione comunale di Trapani, e di conseguenza ai cittadini trapanesi a cui, secondo alcuni, avremmo rubato soldi, 454.840 euro l’anno, quindi in due anni sono 900 mila euro. Come ispettori ambientali, invece, nell’attività di controllo sull’abbandono dei rifiuti, abbiamo comminato sanzioni per 88mila euro che, se tutti le pagheranno – ma questo non dipende certo da noi – entreranno nelle casse comunali, a fronte di un rimborso dal Comune di 3.125 euro per sei mesi, calcolando che da gennaio a marzo abbiamo fatto attività gratuita, da marzo a giugno siamo stati pagati con quella cifra e che da giugno ad agosto abbiamo di nuovo fatto attività gratuitamente”. Catania si riferisce ad una diversa convenzione stipulata con il Comune di Trapani e si dispiace che, se venisse revocata anche questa, “verrebbe interrotto un pubblico servizio”.
Quanto alle presunte interferenze tra Baldo Ferlito e le Guardie per l’Ambiente-Regione Sicilia, alla base della vicenda delle minacce, Catania ha ribadito che il volontario della Lega nazionale per la difesa del cane “non era obbligato ad intervenire” e che, “al Comando della Polizia Municipale sono in possesso di ben cinque recapiti telefonici dell’associazione, non solo del mio. Non so, quindi, perchè, non rintracciando me – ha sottolineato – non abbiamo provato a chiamare gli altri volontari e si siano rivolti a Ferlito”.
Catania non ha voluto entrare nel merito – oggi – della questione delle presunte minacce a Ferlito ma ha sottolineato che “non sempre le cose stanno per come appaiono” e ha anticipato che, “a tempo debito e nelle sedi opportune, con l’assistenza del mio legale, farò chiarezza anche su questo”.
“Anche se il Comune deciderà di revocare la convenzione con la nostra associazione – ha concluso – noi continueremo la nostra attività di volontariato per tutelare gli animali di questo territorio, non ci fermeremo, anche perché abbiamo le autorizzazioni per farlo”.