Vivere rinchiuse a casa, in questi giorni, non è semplice. Ci piacerebbe approfittare delle belle giornate primaverili per uscire a fare una passeggiata in riva al mare, andare con un’amica a bere un caffè o a fare compere. Questi sono solo alcune delle rinunce che stiamo facendo per superare l’emergenza coronavirus.
Sentiamo le ore trascorrere lente, ci annoiamo a stare in casa, non sappiamo se guardare una nuova serie tv o se fare pilates. Ci sembra di vivere un incubo dimenticando che fuori c’è gente che muore e combatte ogni giorno la propria battaglia per la vita.
Non si muore o si lotta solo per il coronavirus, ci sono donne che lottano tutti i giorni: chi contro un mostro chiamato tumore o chi contro un aguzzino che mortifica quotidianamente la loro dignità. Sono donne, mamme, figlie, mogli, che combattono – purtroppo anche in silenzio la battaglia per riappropriarsi della loro vita e libertà.
Noi pensiamo di non poter resistere un giorno in più ma proviamo a pensare a tutte quelle donne che stanno trascorrendo questa quarantena in casa con il loro Barbablù. Chissà quante umiliazioni, quanto dolore e quanta violenza si sta consumando tra le mura domestiche.
È di qualche giorno fa il video, che gira sui social, in cui una donna viene picchiata in balcone mentre sta cantando durante uno dei consueti flashmob delle 18. Il suo Barbablù la picchia sotto gli occhi dei vicini, la “sua porta aperta” – il suo trasgredire le regole del “capofamiglia” nella fiaba di Perrault – forse, è il suo cantare in balcone insieme ai vicini, lei umiliata e la sua dignità calpestata e gettata in pasto a milioni di italiani. Arriveranno i cavalieri – come nella fiaba – a salvare lei e tutte le altre vittime?
I cavalieri di oggi sono psicologi e operatori come quelli della cooperativa sociale “Alma di Mazara” con il progetto “Vuci di Fimmina”. Da oggi, infatti, a Mazara del Vallo, sarà attiva una linea telefonica per il sostegno psicologico a tutte quelle donne vittime di violenza. Come spiega la presidente Ivana Calamia, il servizio è stato attivato “per tutte le vittime di violenza che non possono uscire dal proprio domicilio per l’emergenza coronavirus e diventano ancora più vittime dei loro aguzzini”.
L’obiettivo del progetto è quello di “fornire un sostegno psicologico e attivare tutti i canali utili a superare tale disagio avvalendosi della collaborazione dei soggetti della rete che si occupa di contrastare tale fenomeno”.
Il numero al quale rivolgersi è il 3505844213, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 23 per un colloquio telefonico e disponibile 24 su 24 su Whatsapp. Sarà possibile anche richiedere – su prenotazione – assistenza in lingua rumena, russa, inglese, araba e francese.
Barbablù non uscirà di casa, complice il coronavirus, ma nessuna donna sarà lasciata sola. I cavalieri arriveranno: non porteranno via il virus ma allontaneranno il mostro.
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