Turista morto in b&b a Trapani, la Procura chiede condanna per tre persone

La Procura della Repubblica di Trapani ha chiesto la condanna per tre persone indagate per la morte di un turista avvenuta nel 2016 in un b&b nel centro storico di Trapani.

Si tratta – come riporta un lancio per l’agenzia di stampa Agi a firma di Marco Bova – dei proprietari della struttura ricettiva, dell’immobile e di un panificio che si trovava al piano terra, tutti accusati di omicidio colposo per aver provocato il decesso del toscano Fabio Maccheroni, trovato cadavere in una delle camere del b&b all’alba del 16 agosto 2016. A causare la morte del turista furono le esalazioni di monossido di carbonio emesse dalla canna fumaria della panetteria, come evidenziarono i consulenti della Procura.

La corsa in ospedale salvò, invece Alessio Menicucci, l’amico che dormiva nella stessa stanza, rimasto gravemente intossicato. La pm Rossana Penna ha chiesto la condanna a sei anni di carcere per la 56enne Benedetta Serafico, titolare del b&b “Orchidea” in cui alloggiavano i due turisti, e a 5 anni di reclusione per la madre e proprietaria della palazzina, la 78enne Tuzza Augugliaro, e per il titolare del panificio, il 37enne Bartolomeo Altese.

Nella vicenda era coinvolto anche il padre della proprietaria del b&b, l’anziano Antonino Serafico, comproprietario dell’immobile assieme alla moglie, ma la sua posizione venne stralciata per motivazioni di salute.

Le indagini, condotte dai Carabinieri, portarono alla luce anche ad un altro incidente simile, per fortuna meno grave, avvenuto ai danni di due turiste nella stessa struttura ricettiva. La tesi della morte causata dalla respirazione del monossido di carbonio poi fu confermata anche dall’autopsia.