Ha rischiato la vita una turista milanese di 67 anni che, ieri pomeriggio, è stata condotta d’urgenza al Pronto Soccorso dell’ospedale “Sant’Antonio Abate” di Trapani, dopo aver consumato del tonno in un ristorante di San Vito Lo Capo. La donna si è sentita male dopo avere mangiato una fetta di pesce arrosto e del tonno affumicato.
Sarebbe stata colta dalla cosiddetta sindrome sgombroide, provocata dall’istamina che si sviluppa in occasione del trattamento del pesce durante l’immagazzinamento o la lavorazione e che provoca, tra gli altri sintomi, anche un abbassamento improvviso e significativo della pressione.
Il fenomeno riguarda soprattutto le specie ittiche a carne rossa (come il tonno, lo sgombro, la lampuga) che siano state refrigerate o conservate in modo non adeguato dopo la pesca. L’istamina non viene distrutta dalle normali temperature di cottura, di conseguenza il pesce mal conservato o lavorato, anche se adeguatamente cotto, può contenere istamina che provoca la sindrome.
Le condizioni della donna sono apparse subito gravi anche perché assumeva farmaci per tenere bassa la pressione. La turista è stata soccorsa – presso il PMA gestito dall’associazione “SOS Valderice” – dai sanitari del 118 di Palermo che in questi giorni sono dislocati a San Vito Lo Capo per il Cous cous Fest. Le sue condizioni sono ancora serie ed è tuttora ricoverata in ospedale. Sul caso di intossicazione alimentare indagano i carabinieri del Nas.
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