Quando si parla di energia elettrica e gas di solito sono i consumatori a dover drizzare le antenne per difendersi da pratiche commerciali scorrette e truffe ma accade anche che a piangerne le conseguenze non siano solo i consumatori finali.
Con l’avvento del mercato libero, infatti, ci sono clienti che riescono a non pagare, in continuazione, le bollette di energia elettrica e gas: una tale pratica che è stata denominata “turismo energetico”.
Dal 2009 per fronteggiare tale attività fraudolenta l’ARERA, l’organo che regolamenta anche i settori di energia elettrica e gas in Italia, ha emanato una serie di delibere a tutela dei fornitori di energia elettrica e gas per dare loro la possibilità di rientrare in possesso degli insoluti lasciati dai consumatori morosi. La procedura prende il nome di indennizzo CMOR (Corrispettivo di Morosità). Lo scopo di questo sistema è di tutelare il vecchio fornitore (che non può più usare lo strumento della sospensione della fornitura) e di evitargli di dover agire giudizialmente per recuperare il suo credito nei confronti del cliente moroso che sia passato ad altro fornitore senza aver prima saldato il suo debito per bollette non pagate.
A distanza di anni dall’applicazione di tale procedura si riscontrano però delle criticità. A puntare l’attenzione sulla problematica sono le associazioni di tutela consumatori CODICI e Alleanza Tutela Consumatori che, insieme al consulente energetico Giovanni Riccobono, hanno presentato nei giorni scorsi osservazioni e suggerimenti direttamente all’ARERA.
Le osservazioni sottoposte all’attenzione di ARERA sono state articolate in cinque punti.
Diverse sono le criticità presenti nell’applicazione di tale procedura – sottolinea l’avvocato Vincenzo Maltese, componente dell’Ufficio legale regionale e componente dell’Assemblea nazionale CODICI – difatti il fornitore che avanza un credito spesso incorre in più azioni per recuperarlo e qualora ci riesca non provvede a bloccare le altre, questo comporta per l’utente finale di ritrovarsi a pagare due volte e solo successivamente poter rientrare in possesso della somma illegittimamente versata”.
“Quando in una bolletta è presente il corrispettivo CMOR – sottolinea Giovanni Riccobono – il consumatore finale non è messo nelle condizioni di poter verificare tempestivamente la correttezza o meno, in quanto le tempistiche degli accertamenti sono di gran lunga superiori rispetto alla scadenza delle bollette stesse. Senza ombra di dubbio quella del CMOR è un’attuazione che punta a rendere il mercato più trasparente e regolare, tuttavia così com’è regolamentato oggi presenta delle criticità che vanno in contrasto con i diritti dei consumatori di energia elettrica e gas”.
“Speriamo che le nostre osservazioni e suggerimenti – commenta l’avvocato Fabio Gervasi di Alleanza Tutela Consumatori – siano presi in considerazione da parte dell’Autorità e, qualora lo ritenesse opportuno, siano aperti ad un dialogo per potenziare gli strumenti a tutela del settore energetico, conclude l’Avv. Fabio Gervasi dell’Alleanza Tutela Consumatori”.
Le due associazioni informano i cittadini che l’ARERA ha approvato agevolazioni in materia di tariffe elettriche in attuazione dell’articolo 30 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34. A seguito di questa deliberazione, le bollette beneficeranno, per i mesi di maggio, giugno e luglio di quest’anno, della riduzione delle componenti relative alle quote fisse e alle quote potenza delle tariffe di distribuzione e misura e degli oneri generali di sistema. Agevolazioni previste esclusivamente per le utenze diverse da quelle domestiche.