“Chi dichiara di avere dubbi sul tentato sequestro del peschereccio Airone o è in mala fede o non conosce la grave situazione in Libia, ma soprattutto non comprende lo stato d’animo dei nostri pescatori e dei loro familiari, che è di autentico terrore.
Con le stesse modalità il motopesca Daniela L. è stato condotto in porto in Libia, dove i pescatori sono stati rinchiusi nelle carceri libiche, processati e assolti dopo due anni.”
Lo afferma Giovanni Tumbiolo, Presidente del Distretto Produttivo della Pesca.