Il Comune di Trapani ha rigettato la richiesta di una coppia omosessuale di inserire nel registro dello Stato civile il nome del secondo padre di due gemelli nati in California con il metodo della maternità surrogata.
Raggiunto telefonicamente, uno dei due padri si è detto deluso per il rigetto ma ha affermato: “Non voglio attaccare il sindaco Tranchida che è dentro la legge. Ha avuto diversi pareri, alcuni favorevoli e altri no, ha fatto la sua scelta che non è criticabile. Quello che lascia l’amaro in bocca è che se noi fossimo stati residenti già solo a cento chilometri di distanza, come Palermo, avremmo vista accolta la nostra richiesta. Noi chiediamo solo che vengano rispettati i diritti dei nostri bambini. Abbiamo già contattato i legali dell’associazione Famiglie Arcobaleno e presenteremo ricorso al Tribunale civile”.
I gemelli, che hanno quasi due anni e che sono nati rispettando le leggi dello Stato della California, sono stati partoriti da una gestante surrogata che ha portato in grembo gli embrioni donati da un’altra donna e fecondati con il seme di entrambi i genitori. La legge americana riconosce che entrambi gli uomini sono padri, in Italia non è così. Esiste un vuoto normativo e, allo stato attuale, non è possibile la trascrizione del certificato di nascita rilasciato dal Paese dove sono nati i bambini. Si parla, infatti, di trascrizione perché l’atto di nascita esiste già (quello americano).
La surroga non è avvenuta sfruttando una situazione di bisogno: la legge californiana, infatti, prevede che la donna che si presta a portare avanti la gravidanza abbia un reddito sopra una determinata soglia e abbia già avuto dei figli propri.
A rendere pubblica la notizia del diniego del Comune è stata l’associazione Punto Dritto che ha commentato: “Sicuramente è una scelta politica brutta, che ci stupisce e che non comprendiamo. Vogliamo pensare – scrive la rappresentante Valentina Villabuona – che sia stato un eccesso di prudenza da parte del sindaco Tranchida che è ufficiale di Stato Civile e lo invitiamo a seguire con coraggio quei sindaci progressisti e democratici che ci insegnano che le famiglie sono tutte uguali, che i bambini vanno tutelati e che i diritti non si negano mai”.
Contattato, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida non ha rilasciato dichiarazioni in merito.
Alcuni consiglieri della maggioranza, tra cui Dario Safina, Anna Lisa Bianco, Giuseppe Lipari, Giulia Passalacqua, Marzia Patti e Giuseppe Pellegrino, hanno presentato una mozione che verrà discussa in Consiglio comunale. La richiesta è quella di “invitare il sindaco e l’ufficio Anagrafe, e il relativo dirigente, a trascrivere ed annotare gli eventuali atti di nascita di figli nati all’estero da coppie omosessuali in armonia con le recenti pronunce giurisprudenziali e con le posizioni assunte da altri Comuni”.