Cambio di rotta per la mensa sociale per il Comune di Trapani. “Abbiamo approvato una delibera di Giunta – afferma il vicesindaco nonché assessore ai Servizi Sociali Vincenzo Abbruscato – per mettere fine alla problematica. Abbiamo ricevuto una proposta dopo il passo indietro da parte di Anteo, azienda che ha assorbito la Saman. L’eventuale accordo con questa nuova organizzazione prevede 50 pasti al giorno per i bisognosi. La proposta è arrivato dall’Ente Ecclesiastico “Chiesa SS. Trinità”. Il Comune parteciperà alle spese di gestione (acqua e luce) del locale e pagheremo fino alla metà del costo del cuoco (fino ad un massimo di 20 mila euro l’anno) mentre tutto il resto sarà volontariato compreso la preparazione dei pasti nonché tutte le preparazioni”.
Qualora le proposte pervenute entro il termine da indicarsi nel Pubblico Avviso dovessero essere valutate positivamente, con le associazioni ed enti proponenti potrà essere sottoscritto apposito ulteriore accordo di collaborazione, oltre a quello che si andrà a stipulare con l’Ente Ecclesiastico “Chiesa SS. Trinità”, o mediante modifica dello stesso con aggiunta dei proponenti e degli obblighi di cui essi si faranno carico.
L’Amministrazione non ha perso tempo e “l’eventuale rivalsa nei confronti della Saman arriverà in un secondo momento” secondo quanto dice l’assessore.
Nei giorni scorsi la consigliera Anna Garuccio aveva chiesto lumi all’Amministrazione asserendo che “Anteo, per effetto del suo stesso contratto di cessione del ramo di azienda con cui assorbe la Cooperativa Saman, poco prima dello scadere dei tre anni, avendo la Saman ricevuto nel corso del primo, secondo e terzo anno (5 mila + 90 mila + 90 mila) 185 Mila Euro dal Comune di Trapani, poco prima dell’inizio dei due anni conclusivi dalla fine della Concessione, per il Quarto e Quinto anno avrebbe dovuto, secondo le clausole del bando aggiudicatasi, garantire gratuitamente il servizio mensa”.
I coordinamenti comunali di Lega, Fratelli d’Italia, Diventerà Bellssima e Forza Italia, invece, si chiedono come mai nessuno da parte dell’attuale amministrazione abbia pensato di postulare un parere all’Ufficio legale circa l’eventuale responsabilità per il passo indietro esercitato dalla cooperativa prima del termine previsto dal bando. “E’ un quadro sconcertante quanto emerge in queste ore, sulla vicenda dell’Osteria della Solidarietà. Ci si chiede come mai il Comune non abbia previsto alcuna penalità o indennizzo per cautelarsi, né pare abbia chiesto alcuna forma di risarcimento”.
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