Trapani-Rimini: riviere a confronto, loro fanno i soldi, ma a noi in fantasia, non ci batte nessuno

La riviera romagnoladi notte

EDITORIALE
Questo che vedete nella foto di copertina è il lungomare della Riviera Romagnola che s’affaccia sull’Adriatico.
A Trapani ed Erice invece, passeggiando da piazza ex Mercato del pesce a San Cusumano, le attrazioni turistiche che si affacciano sul litorale tirrenico sono nell’ordine:
1) Il parcheggio open-air della Questura ricavato all’interno dell’area storica dei ruderi dell’antico Castello di Terra;
2) La caserma con autorimessa della Polizia Stradale;
3) Un distributore di benzina con autolavaggio;
4) L’autoparco dei Carabinieri, ed il Comando della Guardia di Finanza;
5) Il lido Paradiso che, in quanto struttura turistico ricettiva, si trova di fronte a ben due distributori di carburante;
6) L’ex lido Rombo che ora ha cambiato nome, ma che ormai da anni viene allestito da giugno a fine agosto su palafitte di tubi innocenti visto che il mare ha eroso l’arenile ma la concessione demaniale è rimasta immutata e non si possono montare le cabine sulla strada;
7) Un’area sportiva comunale con pista per atletica ma ultimamente utilizzata per competizioni ippiche che continuiamo volgarmente a chiamarla “CAMPOCONI”.
8) Un capannone in disuso utilizzato come Palestra Comunale: la “Ciccio Pinco” già “Dante Alighieri”;
9) Le rovine dell’ex Mattatoio Comunale che, dopo essere diventato il magazzino delle scenografie del Luglio Musicale, in un rigurgito di recupero urbanistico doveva diventare un campus universitario ed invece adesso, nel prossimo futuro sembra che, per recuperare qualche finanziamento europeo, diventerà un centro di aggregazione, integrazione e recupero sociale per extracomunitari.
10) Due scarichi fognari del Comune di Trapani che, per non deturpare troppo il litorale, vengono pittorescamente chiamati “pennelli” ma che, nonostante ciò, ogni tanto, non sempre, solo ogni tanto, scaricano in mare i liquami che non riescono ad arrivare al depuratore. Quest’ultimo, meno male, si trova da tutt’altra parte, ovvero nei pressi della Riserva Naturale Protetta delle Saline di Trapani e Paceco.
11) L’ avvenieristica ISOLA ECOLOGICA, meno poeticamente ribattezzata C.c.r. ovvero Centro Comunale di Raccolta, dove bisogna raccogliere tutta la pazienza di cui un cittadino dispone per smaltire le lunghe code di automobili che si formano sul lungomare per consentire ai trapanesi di “smaltire” finalmente qualche chilo di rifiuti differenziati;
12) Un nuovo Lido-Bar-Terrazza sul mare con “postazione-bagnini” che però non sanno chi salvare visto che il lido si trova in una zona quasi sempre con divieto di balneazione (vedi punto 10);
13) Un nuovo cantiere edile per il restauro ed il recupero dell’ex albergo a ore “Cavallino Bianco”, (che fino a qualche anno fa, aveva a fianco uno sfasciacarrozze con cimitero macchine);
14) Il quartiere popolare Cappuccinelli con i suoi architettonici “CASERMONI” di cemento armato;
15) Un complesso scolastico di recente edificazione con un recinto metallico in stile lager per contenere l’evasione scolastica;
16) I ruderi fatiscenti della tonnara di San Giuliano talmente “abbandonati” da essere apprezzati solo dalle tartarughe “caretta-caretta” che ivi son tornate a nidificar… (un po’ di poesia non guasta);
17) Una falegnameria artigianale perfettamente funzionante e produttiva, circondata da agavi e fichi d’India;
18) Il mercato del contadino che, con grande felicità di quelli che vogliono semplicemente andare al mare, si tiene ogni Sabato, dentro le maestose pareti del mausoleo del “niente”;
19) Una ex segheria di marmo di cui rimangono solo le screpolate mura quasi nascoste da montagne di scarti lapidei;
20) La Zona Espansione Nord del Cimitero Comunale di Trapani.
21) L’Università degli studi di Palermo, già “Libera Università Trapanese”, con annesso teatro in abbandono;
22) Un’area commerciale ex “Grande Migliore ora chiuso ed un supermercato alimentare;
23) Un bunker-casamatta della seconda guerra mondiale;
24) Una “monumentale” pista ciclabile realizzata in spigoloso e duro marmo ma normalmente utilizzata per carico e scarico merci;
26) Un altro “pennello” fognario ma questa volta appartenente alla rete del Comune di Erice (siamo in regime di par-concimio).
27) e finalmente la spiaggia libera e poi i lidi balneari stagionali e quelli fissi tutto l’anno;
28) Una nuova e già distrutta rotonda  recentemente collaudata come rampa di decollo SUV;
29) Il quartiere popolare di San Giuliano;
30) Il “Campo Bianco” che, quando decideranno cosa farne, di bianco resteranno solo i nostri capelli;
31) Il Carcere di San Giuliano;
32) Una gittata di cemento armato a forma di struttura alberghiera sul mare che è entrata nell’…Astoria;
33) e ci fermiamo a San Cusumano con l’industria conserviera di tonno in scatola…
In compenso però, abbiamo il sole, il mare, il vento che altri non hanno. Mi chiedo quindi, perché altrove col turismo fanno i soldi e noi a Trapani continuiamo a non accorgerci di questi paradossi urbanistici lasciatici in eredità dai nostri nonni e padri?
Oggi per riparare a questi paradossi, faremmo prima a “dirottare” il mare da qualche altra parte.