Trapani museo diffuso. Questa è l’idea dell’Amministrazione Tranchida che, con una delibera di Giunta che è stata trasmessa al Consiglio comunale, intende esentare dalla TARI tutti quegli immobili che verrebbero utilizzati per esposizioni artistiche.
Si tratta di un’appendice all’articolo 22 del regolamento comunale della TARI. Nel dettaglio, la Giunta vorrebbe aggiungere: “Sono esenti dal tributo gli immobili anche privati – si legge nella proposta -, o porzioni di essi in proporzione all’unità immobiliare, aperti al pubblico che garantiscano accesso gratuito e libero tanto per gli artisti espositori, con i quali è anche possibile pattuire quote di partecipazione ai costi vivi relativi alle utenze di acqua, luce e gas, che vengono destinati nel rispetto delle normative vigenti e utilizzati totalmente, in via esclusiva e permanente, restando comunque possibile pattuire l’utilizzo anche temporaneo ma in via continuativa per un quadrimestre nell’anno solare, per lo svolgimento con modalità non commerciali o in ogni caso non remunerative di attività di musei, biblioteche, pinacoteche, gipsoteche ovvero di atelier/laboratori artistici-creativi che garantiscano accesso gratuito e libero tanto per gli artisti espositori che per la fruizione pubblica e collettiva dei visitatori, e sempre che nella stessa unità immobiliare non venga svolta a qualunque titolo alcun tipo di attività economica anche di natura occasionale”.
L’eventuale agevolazione, però, prevede delle limitazioni. Infatti il secondo comma proposto prevede che “In ogni caso, a titolo meramente esemplificativo e non esaustivo, tali agevolazioni non possono essere concesse a iniziative che abbiano carattere anche indirettamente lucrativo e non possono essere accordate ai partiti, ai movimenti politici, alle organizzazioni sindacali e alle loro strutture collaterali, ed anche ai CAF e/o Patronati, a tutti gli enti finanziati con fondi pubblici, agli studi e alle organizzazioni professionali o di categoria, a tutti gli altri organismi che abbiano come finalità la tutela esclusiva degli interessi economici degli associati, e a qualsivoglia circolo privato, club o galleria”.
Una piccola rivoluzione voluta direttamente da Giacomo Tranchida, una novità pensata anche nell’ottica della candidatura a Capitale italiana della Cultura 2021, iniziativa volta a sostenere, incoraggiare e valorizzare la autonoma capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della cultura, affinché venga recepito in maniera sempre più diffusa il valore della cultura per la coesione sociale, l’integrazione senza conflitti, la conservazione delle identità, la creatività e l’innovazione.
La proposta ora passerà al Consiglio comunale che, come tutti i regolamenti, è l’organo competente.