Trapani e l’acqua di Bresciana

COMUNICATO STAMPA

Il sindaco Vito Damiano, coerentemente con le decisioni adottate nei giorni scorsi, ha dato disposizione alla polizia municipale di inibire l’accesso all’area comunale di San Giovannello a chiunque non sia in possesso di autorizzazione rilasciata dall’amministrazione comunale di Trapani. Lo stesso sindaco, opo una lunga riunione tenuta presso l’ufficio legale di Palazzo D’Alì,
Il Consiglio Comunale di Trapani deliberava nel 1969 “di assumere e tenere a proprio carico la gestione dell’acquedotto di Bresciana, curandone la regolare manutenzione ed esercizio” (delibera del Consiglio Comunale n. 8630 del 22 Febbraio 1969);
Il Consiglio d’Amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno con deliberazione n. 899/A del 23 Aprile 1971 stabiliva che “dopo il collaudo dei lavori le opere verranno consegnate per la gestione definitiva al Comune di Trapani, subordinatamente all’impegno da deliberarsi dallo stesso Comune, di assumere e tenere, a proprio carico, la gestione delle opere”. La stessa deliberazione prevedeva che “per l’eventuale esercizio provvisorio tra l’ultimazione delle opere ed il collaudo delle stesse, dovranno intervenire accordi diretti, attraverso la stipula di apposita convenzione, tra Eas e Comune di Trapani”;
La Giunta Municipale, con delibera n. 1292 del 16 Luglio 1974 provvedeva all’ “approvazione dello schema di convenzione tra l’Eas ed il Comune di Trapani per la gestione provvisoria dell’acquedotto Bresciana ed autorizzazione al Sindaco alla stipula della convenzione stessa”;
Con Decreto Ministeriale del 15 Febbraio 1977 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 77 del 21 Marzo 1977, avente per oggetto “Vincolo delle risorse idriche, a norma della legge 4 febbraio 1963 n. 129 e successive disposizioni per l’attuazione del piano regolatore generale degli acquedotti della regione Sicilia”, si stabiliva che il sistema idrico di Bresciana serviva esclusivamente il Comune di Trapani, prevedendo una fornitura in favore del Comune di Favignana, attraverso il prelievo da tre pozzi, facenti parte del sistema di Bresciana, gestiti dall’EAS;
Con delibera del Consiglio Comunale di Trapani n. 354 del 12 Giugno 1989, veniva approvato lo schema di convenzione con l’EAS per il vettoriamento dell’acqua della falda Staglio all’Acquedotto di Bresciana per l’approvvigionamento delle isole di Favignana e Levanzo, attraverso l’allacciamento dell’acquedotto sottomarino;
Nel 2002, avendo rilevato che la gestione non unitaria del sistema di Bresciana e l’illogica conduzione dello stesso (otto pozzi venivano gestiti dal Comune, tre dall’Eas, ma l’acqua era comunque destinata al Comune di Trapani), il Comune di Trapani ha richiesto alla Regione Siciliana l’acquisizione provvisoria della gestione unitaria del sistema idrico, onde superare i punti di criticità dovuti, tra l’altro, ad una non oculata gestione dei pozzi di propria pertinenza da parte dell’EAS, che andava inevitabilmente a penalizzare l’intero sistema;
Con Decreto del Commissario Delegato per l’Emergenza Idrica in Sicilia n. 276 del 19 Settembre 2002 veniva concessa al Comune di Trapani la gestione unitaria del sistema idrico di Bresciana, in attesa dell’istituzione e dell’entrata in vigore degli ATO;
Con Decreto dell’Assessorato dei Lavori Pubblici della Regione Siciliana del 26 Maggio 2006, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n. 32 del 20 Giugno 2006, avente per oggetto “Aggiornamento e revisione del piano regolatore generale degli acquedotti”, venivano individuati i territori da servire attraverso il sistema idrico di Bresciana, e precisamente, Trapani centro urbano, Favignana centro urbano, Campobello di Mazara, e quelli da servire attraverso i pozzi di Balata Inici, anch’essi di proprietà del Comune di Trapani, e precisamente, Trapani centro urbano, Trapani Ummari, Buseto Palizzolo e Erice Napola;
Con nota prot. n. 2228 del 01/03/2006, avente per oggetto “Pubblicazione degli atti riguardanti l’istituzione di nuovi vincoli totali o parziali delle risorse idriche da destinare al Piano Regolatore Generale degli Acquedotti. Presentazione Osservazioni – opposizioni”, il Comune di Trapani richiedeva di “annullare i vincoli d’adduzione indiretta del sistema idrico Inici/Dammusi per la frazione di Napola del Comune di Erice”, impossibile, tra l’altro, da raggiungere a causa della scarsa pressione idrica, e di “annullare i vincoli di adduzione indiretta dal Sistema Idrico Bresciana per il Comune di Campobello di Mazara”;
Con nota prot. n. 6393 del 17 Aprile 2007 l’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici, Ufficio del Genio Civile, in riscontro alla nota del Comune di Trapani, evidenziava, sostanzialmente accogliendo le osservazioni del Comune di Trapani, che “sono stati rilevati nel suddetto D.A. errori ed inesattezze ed è emerso altresì che ulteriori risorse idriche potranno essere vincolate per gli usi potabili, in variante allo stesso D.A.”. La stessa nota, inoltre confermava le zone di riserva destinate all’approvvigionamento idropotabile dei Comuni di Trapani, Marsala e Mazara del Vallo, “nelle more dell’istituzione di nuove zone di riserva”.

Giova ribadire che il Comune di Trapani gestisce il sistema idrico di Bresciana per autoconsumo e non può pertanto essere paragonato ad altri soggetti gestori (Eas, Sicilacque), che producono acqua per rivenderla agli Enti.

Giova altresì sottolineare, che, nonostante le grandissime difficoltà sopra evidenziata, ogniqualvolta il dissalatore si ferma, per venire incontro alle difficoltà di Comuni vicini, nei casi di emergenza, il Comune di Trapani ha autorizzato il Comune di Erice a prelevare l’acqua direttamente dal serbatoio di San Giovannello (ovviamente per distribuirla a soggetti pubblici, quali scuole, ospedali, etc, poiché non potrebbe essere autorizzato ne’ giustificato in alcun modo il prelievo di acqua da parte del Comune di Erice in favore di privati, sottraendo la stessa acqua ai cittadini trapanesi, che già subiscono direttamente il fermo del dissalatore). Inoltre, rendendosi conto delle difficoltà oggettive, il Comune di Trapani ha consegnato al Comune di Erice anche un’autobotte che gli era stata assegnata. Analoghe iniziative, quando si sono rese necessarie, sono state attuate in favore del Comune di Paceco”.