Trapani e la bellezza “contaminata” da Del Debbio. Il contagio è solo mediatico [AUDIO]

Il conduttore di Dritto e Rovescio su Rete 4

Ma cosa sta accadendo oggi sui social?
Mentre ieri sera lo scirocco alimentava gli ultimi focolai che hanno ancora una volta devastato la macchia mediterranea di Scorace, Makari e Custonaci, un’altra subdola miccia veniva accesa da una “popolare” trasmissione televisiva.
L’incendio che ha provocato un servizio su “Trapani #bellezzaincontaminata” lanciato da Paolo Del Debbio nel suo show “dritto e rovescio” su Rete 4, purtroppo non è stato domato dalla fresca e provvidenziale pioggia che stamattina ha cacciato lo scirocco ed i suoi dannati effetti.
Un inviato della rete nazionale Mediaset ha raccolto numerose interviste e testimonianze tra la gente di Trapani ed un montaggio tanto parziale quanto scellerato delle risposte mandate in onda ha dato l’idea che i Trapanesi siano un popolo bigotto, ignorante, e quasi “razzista” nei confronti della gente del Nord.
I commenti a questo servizio (che di giornalistico ha ben poco) oggi hanno scatenato l’indignazione di un’intera comunità, ancora una volta bistrattata dai certi media nazionali che sono abituati a fare un vero e proprio “terrorismo” di convenienza mascherandolo con il sentimento popolare.

Ma Trapani ed i Trapanesi non sono solo quelli che hanno voluto farci vedere nel servizio. Sarebbe giusto che “dritto e rovescio” lo sia di nome e di fatto e che quindi al più presto mostrino anche tutte le risposte che in questo servizio non hanno voluto contemplare, perchè forse non ritenute utili al fine che volevano ottenere.
Se al Nord il contagio da covid 19 s’è appena che allentato, ma rimane pur sempre un’emergenza, è vero anche che Trapani è la città del record mondiale di quarantacinque giorni senza nessun contagio. Anzichè però mandare i giornalisti ad indagare sul perchè e sul come a Trapani questi contagi siano spariti, vengono a chiederti se i trapanesi hanno paura degli “untori” mascherati da turisti polentoni.
Fortunatamente la storia della nostra terra non mente. I Trapanesi sono sempre stati maestri d’accoglienza. Dai tempi dei Fenici, dei Greci, dei Romani, degli Arabi, dei Normanni, fino ad arrivare ai giorni nostri delle grandi migrazioni dal Continente Nero quando un onesto Prefetto, napoletano di nascita ma siciliano nel cuore, il compianto Leopoldo Falco, mentre al Nord chiudevano frontiere regionali e nazionali, inventava il “modello Trapani” che spalmava l’accoglienza dei migranti in tutti i centri ricettivi e “turistici” della provincia gestiti da privati.
Forse i trapanesi inconsapevolmente, coi loro comportamenti e con le regole che si sono imposti e che hanno pazientemente e ragionevolmente rispettato, hanno creato un altro “modello Trapani”. Anche questo ha funzionato ed i numeri lo testimoniano! Sarebbe quindi il caso che il turista del Nord, venendoci a trovare, oltre a godere del nostro sole, del nostro mare, del nostro vento, della nostra natura e cultura, prenda esempio dalla nostra contagiosa “accoglienza”

Ecco a proposito cosa ci ha detto la presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale Rosalia d’Alì che ricopre anche il ruolo di assessora al turismo del Comune di Trapani. Per ascoltare schiaccia PLAY:

Un altro punto di vista ce lo offre il Dottor Orazio Mistretta Medico di Medicina Generale della Rete di Sorveglianza Virologica Influnet dell’ Istituto Superiore della Sanità. Per ascoltare schiaccia PLAY:

Qui invece riportiamo alcuni commenti al servizio di Rete 4, che sono stati pubblicati stamane su Facebook:

Caterina Loria
Ascoltare certe parole è vergognoso.

Il territorio trapanese, negli ultimi anni, ha sofferto dal punto di vista economico, vivendo una crisi epocale e ritrovandosi completamente isolato dal resto d’Italia. La nostra è una zona in cui l’unica fonte di sopravvivenza è dettata dal turismo che, grazie alle temperature miti, potrebbe esser sfruttato per 7/8 mesi l’anno.
Abbiamo urlato la nostra delusione nelle piazze quando ci siamo ritrovati abbandonati dal Governo nazionale e da quello regionale, istituendo tavoli tecnici con lo scopo di ripartire, abbiamo portato le nostre problematiche su uno dei maggiori telegiornali nazionali, sono andata personalmente, in qualità di rappresentante del comitato #sevoloresto, prima alla Presidenza della Regione Siciliana e poi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per far capire quanto sia fondamentale il turismo per il nostro territorio, abbiamo studiato strategie di marketing, proposte per la ripartenza.
Dopo di che, a distanza di quasi un anno, mi ritrovo a vergognarmi per un servizio andato in onda a Diritto e rovescio. Che lo vogliate o meno Trapani ha bisogno dei turisti Lombardi, ha bisogno dei milanesi: sopravvive anche grazie a loro. Esser razzisti, utilizzare quelle parole e rifiutare delle fonti di guadagno non può esser la strada per la sopravvivenza, per la ripartenza.
E credo di parlare a nome di tutti i piccoli imprenditori della zona, di tutti i proprietari di hotel, bed and breakfast e ristoranti: se la nostra economia non ricomincia a circolare la città finirà di completare quel declino che, purtroppo, ha già iniziato pochi anni fa. E Trapani o, meglio, l’intero territorio trapanese non possono permettersi di morire.
Per cui, perfavore, iniziate a dosare le parole e a contare fino a 10 prima di sparare certe idiozie. Dopo di che, obiettivamente, giudico ignobile il servizio che il programma Diritto e Rovescio ha mostrato: hanno voluto improntare il servizio su questo per ovvi motivi politici ma, per fortuna, sono più che certa che tutta Trapani non ragiona in questo modo. Se si vuole fare informazione in modo corretto senza padri e padroni forse, ad un certo punto, bisogna staccarsi da un certo stampo politico ed iniziare a far vedere la realtà dei fatti.

Vincenzo Maltese
Il servizio della trasmissione Dritto e Rovescio andato in onda ieri su Rete 4 a Trapani con l’ intervista ad alcuni cittadini e al Sindaco Tranchida.

Un servizio montato ad arte con il tentativo di dare una pessima immagine della mentalità trapanese a tutti i lombardi e non solo. Dico con fermezza che non mi sento rappresentato da quello che hanno detto queste 4 persone intervistate e sono sicuro che tanti trapanesi sono rimasti indignati nell’ascoltare quelle dichiarazioni campanilistiche da medioevo. Magari sono gli stessi che puntavano il dito contro il governo regionale e nazionale quando l’aeroporto di Birgi non funzionava e non arrivavano turisti. Gridavano miseria e povertà. Magari sono gli stessi che percepiscono reddito di cittadinanza o prenderanno quello di emergenza mentre i trapanesi che lavorano in forma d’impresa o con partita iva stanno facendo sacrifici. Non è così che gira il mondo !
Gli amici del nord saranno i benvenuti a Trapani per godersi le vacanze estive, in sicurezza.
I trapanesi sono siciliani e sono italiani e l’Italia è una e indivisibile 

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