Il Consiglio comunale di Trapani ha approvato la modifica, a decorrere dall’anno di imposta 2020, dell’articolo 25 D — Riscossione — della componente Tari del vigente regolamento per la disciplina dell’Imposta Unica Comunale (IUC), a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Crescita nel 2019.
La modifica più importante per i cittadini riguarda il numero di rate. Prima la Tari, se pagata in modo dilazionato, prevedeva sei rate. Ora, con la modifica del regolamento, le rate passano a quattro. Le altre modifiche sono puramente tecniche e dovute all’introduzione del Decreto Crescita.
“In questo modo – spiega l’assessore Fabio Bongiovanni – si evita che il pagamento della Tari possa andare su due esercizi finanziari ma si conclude in un singolo anno”. È chiaro questa modifica agevola il lavoro degli uffici comunali. Nei Comuni limitrofi le rate vanno da due a quattro (Erice, Paceco, Custonaci Marsala, Alcamo e Castelvetrano prevedono tre rate, Mazara del Vallo quattro mentre, per andare fuori provincia a Palermo, Catania e Messina la Tari si paga in due tranches e ad Agrigento in quattro).
A proposito di modifiche, il consigliere Giuseppe Lipari aveva presentato due emendamenti ma il dirigente Petrusa ha ritenuto che non fossero ammissibili. Lipari chiedeva di intervenire sull’art. 22D per eliminare la regola – da lui ritenuta ingiusta – che riconosce le agevolazioni Tari soltanto a chi possiede esclusivamente una proprietà adibita ad abitazione principale e sue pertinenze, lasciando fuori dall’agevolazione tutti coloro che, pur trovandosi sotto la soglia ISEE prevista per il beneficio fiscale, siano proprietari di beni immobili (o porzione di essi) per valori irrisori.
La circostanza che questa modifica non sia stata ammessa alla discussione in Aula ha provocato la reazione del consigliere comunale ex Giovani Muovi-menti: “Ancora una volta in questo Consiglio comunale si applicano due pesi e due misure”, scrive nella nota che ha diffuso alla stampa. “E’ inaccettabile – prosegue – che a seconda della casacca che si indossa, si riconoscano facoltà e diritti da un lato, e ceffoni in faccia dall’altro. Quando il consigliere Safina (oggi assessore) propose un emendamento al Regolamento di arredo urbano concernente la dichiarazione di ripudio delle ideologie nazi-fasciste da effettuarsi per le richieste di suolo pubblico, nessuno si premurò, allora, di dichiarare tale emendamento inammissibile perché non attinente all’oggetto della discussione”.
Il consigliere dobrebbe ricordare che, in quella occasione, in trattazione c’era tutto il Regolamento e non un singolo articolo come, invece, in questa occasione che non era quello per cui ha presentato la sua proposta di emendamento.
L’Aula, inoltre, ha approvato l’erogazione di un contributo economico per la promozione, valorizzazione e conservazione dell’organo monumentale “Francesco La Grassa”, di proprietà della chiesa San Pietro di Trapani, riconosciuto come “bene culturale” e il riconoscimento di un debito fuori bilancio per l’esecuzione di quanto stabilito da una sentenza a favore dell’associazione Penelope- Coordinamento solidarietà sociale e dall’avvocato Davide Mario Restifo contro il Comune di Trapani.
Il Consiglio comunale tornerà a riunirsi il 27 e 30 dicembre alle ore 11 e tratterà l’adozione del “Regolamento Comunale per la costituzione e la ripartizione del fondo per le funzioni tecniche”. Poi sei mozioni: per il conferimento della cittadinanza onoraria alla senatrice Liliana Segre, per il Decreto PUC (Progetti Utili alla Comunità) per i percettori del reddito di Cittadinanza, “Concorso di Idee per Piazza Vittorio Emanuele”, per ottimizzazione orari di apertura della Biblioteca Comunale, per adesione al progetto “Trapani città del dono” e per adesione di un piano eliminazione barriere architettoniche (P.E.B.A.). Infine attività ispettiva.
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