Tranchida scrive a Musumeci: “I fondi sono finiti: gravi pericoli e seri rischi alla sicurezza”

Tranchida scrive a Musumeci. L’emergenza coronavirus ha portato il primo cittadino di Trapani a chiedere delucidazioni e interventi al presidente della Regione su molti temi: bonus spesa famiglie, mascherine e cassa integrazione in deroga.

Tranchida è particolarmente critico sul fronte del “Bonus Spesa Famiglie”: la Regione Siciliana ha stanziato 100 milioni “che potranno erogarle in via diretta o in altra forma, anche avvalendosi degli enti del terzo settore (garantendo, comunque, l’identificazione dei beneficiari finali), vincolate quale intervento di sostegno sociale per beni di prima necessità (alimenti e prodotti farmaceutici), da destinare prioritariamente ai nuclei familiari che non percepiscono alcuna altra forma di reddito”.

L’ANCI Sicilia, sulla scorta delle perplessità avanzate da numerosi Comuni siciliani sulla concreta attuazione ha elaborato un documento di sintesi sulle criticità emerse.

«Sono state risolte – chiede il sindaco – le criticità in materia d’impiego dei fondi europei? Se così fosse perché tarda una formale comunicazione onde superare i limiti imposti anche ai fini della destinazione di spesa? Tanto, atteso che questo Comune è nelle condizioni di approvare a breve il bilancio di previsione ma anche di finalizzarne la spesa emergenziale al momento indispensabile. I fondi del governo nazionale di cui già esauriti».

Trapani è stata beneficiaria di € 547.508,51€ che sono stati destinati ad oggi a 1.942 nuclei familiari.

«Questo Comune ha avviato una manovra in conto anticipo sui propri esigui fondi di bilancio e con la rimodulazione delle risorse del D50, le uniche in effetti in grado di garantire un pronto ed immediato intervento per il contrasto dell’emergenza, intende arginare per pochissimi giorni ancora la ormai dilagante emersione della nuova povertà e l’acuirsi della vecchia. Esaurito tale ultimo e locale salvagente sociale, non si sottace il timore di gravi pericoli e seri rischi alla sicurezza compromettendo anche l’ordine pubblico».

La Regione ha distribuito le mascherine ai Comuni con meno di 50 mila abitati. «A distanza invece di ben due settimane – continua Tranchida – , in provincia di Trapani non vengono ancora assicurate ai Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti e, tra questi, Trapani capoluogo oltre alle città di Marsala e Mazara del Vallo. Non si hanno notizie e neanche per le vie brevi».

Sulla Cassa Integrazione in Deroga il primo cittadino definisce «disastrosa gestione regionale».

Riguardo il ricorso del DPCM effettuato dal Comune di Trapani, l’assessore Safina sottolinea che «L’ufficio legale dell’ente ha impugnato il DPCM del 26 aprile 2020, in quanto proprio alla luce dell’autorevolissimo dibattito democratico che ha coinvolto i più noti costituzionalisti italiani, si è condivisa l’opinione di quanti – e sono molti – hanno ritenuto l’impianto del DPCM illegittimo, poiché atto amministrativo emanato in violazione del principio di gerarchia delle fonti. Abbiamo detto sì allo stato d’emergenza ma no a questa forma fuori dalle regole, in assenza di un controllo del Parlamento».