Tranchida attacca Rete 4 e “Dritto e rovescio”. Diventerà Bellissima critica il sindaco e i ristoratori si dissociano dalla trasmissione

È inutile girarci intorno. Come ha già sottolineato il direttore Nicola Conforti nel suo editoriale con intervista a Rosalia d’Alì, presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale, sono sempre più numerose le rimostranze al servizio mandato in onda da Rete 4 all’interno della trasmissione “Dritto e rovescio”.

Oggi ha preso ufficialmente posizione il sindaco Giacomo Tranchida, nell’occhio del ciclone dopo le dichiarazioni rilasciate alla trasmissione di Del Debbio. Il primo cittadino, inoltre, ha inviato una lettera all’emittente di Mediaset e una sintesi alla stampa.

Eccola:

“… Che pacco ci avete accollato …il fine giustifica”, questo sms avevo inviato, giovedì tarda sera, dopo la trasmissione, all’inviato dottor Lorenzo Caroselli.  La risposta dello stesso: “Pacco? Nessun pacco. Abbiamo riportato opinioni e storie: alcuni cittadini, la tua e i gestori di due strutture. Fine? Abbiamo raccontato senza alcun fine”.

Purtroppo, ed a ragion veduta, ribadisco che non sono andati così i fatti! Ed il timore già lo si avvertiva nell’apprendere tardivamente – da un locale operatore turistico intervistato – del taglio politico che avrebbe preso la trasmissione, rispetto alla quale – non a caso – avevo chiesto allo stesso inviato di poter partecipare, anche da remoto senza ricevere risposta. Se da un lato, comprendo l’esigenza giornalistica di stare sul pezzo e, dunque, di cavalcare la polemica politica tra il Sindaco di Milano e il Presidente della Regione Sardegna, ribadisco che non la condivido, atteso che, i cittadini  lombardi come i sardi, gli italiani tutti, cercano sicurezza, tranquillità e garanzie sanitarie oltre che sociali, tanto più per chi proviene dai territori e comunità più gravemente colpite dalla pandemia sanitaria o da quelle, come la nostra terra,  forse più fortunate nella fase della pandemia ma poi rese ancor più deboli nel post pandemia dato che fondano la propria economia prevalentemente sulle  relazioni e scambi interpersonali, e dunque sull’economia turistica. Dall’altro, da nord a sud, penso sia dovere di tutti, ognuno per il proprio ruolo di pubblica “antenna” o testimonial, a maggior ragione in questo momento, contribuire, con assoluta prudenza ad accompagnare le nostre comunità ad affrontare la paura del virus non ancora sopita e, gradualmente superare, il dramma economico e sociale altrettanto devastante.

Dividere non contribuirà a rafforzare l’obiettivo salute ancor meno quello della ripresa. Unire gli forzi ci aiuterà a risalire prima la china ed uscire dal tunnel.

Ed è questo quello che con forza chiederemo anche al Direttore della trasmissione. Rappresentare artatamente una comunità cittadina, quale quella  trapanese  come chiusa ed arcaica –  che certamente non si fregia dell’effimero primato Covid free, come da me per come dichiarato  nella lunga intervista rilasciata al corrispondente, intervista ridotta in pochi secondi – significa non solo stravolgere la storia socio-culturale delle nostre comunità ma anche  la realtà dei fatti, al punto da farne emergere la possibile “manipolazione” così come denunciatomi da parte di alcuni degli intervistati cittadini trapanesi. Il danno d’immagine comunque reso alla città di Trapani necessita intanto di una prima richiesta di replica e dunque di ristoro. Trapani è città mediterranea ponte europeo interculturale ed accogliente. 

“Trapani bellezza incontaminata” merita anche il convito promo riparatore di Rete 4 che, chiederemo come comunità trapanese possa essere diffuso in occasione delle prossime puntate. Rimane ovviamente aperto il dibattito sulla necessità d’idonei strumenti di accompagnamento e prudenziale monitoraggio sanitario del sistema paese per le nostre comunità in movimento, tanto da nord a sud e viceversa, quanto estero ed internazionale. Invero non si tratta di rubare tempo e privacy ad alcuno, ma di garantire tutele a tutti, atteso che l’individuale positività da contagio, oltre a far danno all’infetto, mina la sicurezza e dunque la libertà dell’altro. Aggiungerei anche la non secondaria positiva percezione psicologica della sicurezza, a maggior ragione sanitaria e dunque prioritariamente vitale, rispetto allo sforzo immane ed unitario della ricostruzione post Covid. 

E, con l’occasione anzi, chiederemo a Rete 4 di unirsi all’appello al governo nazionale e regionale: riaprire e sostenere concretamente anche gli aeroporti minori ma strategici rispetto alla marginalità territoriale e difficoltà dei collegamenti, come nel nostro caso l’aeroporto di Trapani Birgi invitando la compagnia di bandiera Alitalia, di recente oltremodo rifinanziata dallo Stato, a potenziare decisamente le tratte e con tariffe promozionali. TRAPANI BELLEZZA INCONTAMINATA è un attrattore strategico per l’intera Sicilia, occorre arrivarci velocemente, comodamente con un volo e dunque con maggiore sicurezza. 

Giacomo Tranchida
Sindaco di Trapani

Ma questo non è l’unica reazione alla trasmissione di Rete 4. Diventerà Bellissima scrive una lettera aperta al primo cittadino trapanese.

Egr. Sig. Sindaco
Capisco che il periodo non facile per chi deve amministrare una collet-tività, specialmente in periodo di Covid19, lo stress e l’ansia che ci attanaglia stà procurando danni terribili ai rapporti interpersonali e di collettività che ci trascineremo dietro chissà per quanto tempo ancora.

E capisco anche le difficoltà che un amministratore ha per cercare di rispondere ai tanti che rischiano seriamente di morire soffocati non dal Coronavirus ma dalla crisi economica devastante, specie nel nostro territorio carente di attività industriali o comunque di un certo spessore, ma fatto di piccola e media impresa, piccola attività commerciale o artigianale, con difficile sviluppo di economia, talvolta borderline tra il lavoro legale e l’arrabbattarsi per “mettere in fila il pranzo con la cena”.

Capisco che forse è difficile anche semplicemente venire a Trapani visto che la ferrovia non funziona, l’aeroporto ci abbiamo messo del nostro per distruggerlo e le navi da crociera adesso vengono utilizzate anche come lazzaretti galleggianti.
Ma, me lo lasci dire Sig. Sindaco, la “nostra” città, da sempre nei secoli accogliente, e talvolta fin troppo, nei confronti di qualsiasi pellegrino passasse da qui, non si meritava la pessima interpretazione tragicomica che abbiamo dovuto sopportare nella trasmissione di ieri in tarda serata (forse è stato un bene, perché tanta gente non l’ha vista perché già a letto !!!!) su rete 4, conduttore Del Debbio.

Una figuraccia così proprio no, il popolo trapanese non può digerirla.

E non volendo entrare nel merito delle dichiarazioni di taluni intervistati e stendere un velo pietoso sulle valutazioni da costoro fatte sulle domande dell’intervistatore, vorrei soffermarmi invece sulle sue di valutazioni esternate a margine di uno dei mari piú belli della nostra Sicilia.

Mi sarei aspettato che, dopo che la nostra terra è stata certificata la prima in Italia ad essere covid-free, il nostro primo cittadino facesse un sonoro richiamo al resto d’Italia e del mondo, almeno sicuramente fra coloro che in Tv hanno avuto modo di vedere le nostre meraviglie in occasione dell’America’s Cup, per accoglierli qui con il calore e l’affetto che ci caratterizzano da sempre nei secoli.

E invece? No caro Giacomo, permettimi di chiamarti per nome vista la lunga conoscenza reciproca, credo che stavolta hai commesso un grave errore!!! Forse pudicamente pensavi di fare nei confronti della cittadinanza un atto di tutela da questa brutta bestia di questa pandemia.

E invece? No caro Giacomo, forse, anzi quasi certamente, la nostra città morirà di disastro economico e sociale!!!
Voglio sperare che a stretto giro di posta tu possa rimediare. Come?
Chiamando quella stessa redazione a venire nella nostra splendida terra e rifare un servizio stavolta positivo per te, per tutti noi, per le mura di questa città che trasudano di storia, di emozioni e di bellezza.

Ti vorrei dare una dritta. Se non lo farai tu o comunque l’amministrazione, è certo che provvederanno gli stessi cittadini che come me vogliono andare a vedere le carte per vedere se c’è il bluff.
In ogni caso Maria saprà indicarci la strada come è avvenuto tante e tante volte nei secoli.

Il Coordinatore Comunale di Trapani di Diventerà Bellissima
Roberto Mollica

Infine anche ART Associazione Ristoratori Trapanesi prende posizione e si dissocia dal servizio di “Dritto e rovescio”.

In merito al servizio mandato in onda dalla trasmissione DRITTO E ROVESCIO su TRAPANI, risulta doveroso da parte di ART (associazione ristoratori trapanesi) prendere le distanze da quelle poche interviste da voi proposte, che mettono in cattiva luce città e ne danno un’immagine che non corrispondono alla realtà.

Rabbia, delusione, paura sono sentimenti con cui in questi mesi siamo stati abituati o meglio siamo stati costretti a convivere e adesso che in tutti i modi stiamo lottando per la sopravvivenza si crea una polemica sterile puntando il dito su questa città.

Come operatori del settore della ristorazione, ma anche come cittadini Trapanesi, ci sentiamo profondamente indignati e dispiaciuti allo stesso tempo per le dichiarazioni rilasciate da alcuni, per fortuna veramente pochi, nostri concittadini sulla volontà di chiudere o in qualche modo vincolare l’accesso ai turisti del Nord Italia.

Ma chi, in una situazione del genere può pensare di fare una tale dichiarazione? Non siamo morti di COVID 19 e dovremmo morire di fame o disperazione? Vogliamo mostrare noi il VERO VOLTO di questa città, fatta da persone semplici che amano la loro terra e la condividono con chi la visita o con chi, come tanti ha deciso di farne la sua seconda casa.

Persone che vivono di lavoro quotidiano, che a volte sono costretti a lasciare questa terra amara, dove sopravvivere è difficile nella normalità, figuriamoci adesso. Persone come tante, come i Milanesi, i Torinesi, i Veneziani, i Riminesi, come tutti gli ITALIANI che hanno sofferto per questa disgrazia., che ha colpito tutti e che in silenzio continua a mietere vittime. Perché è questo che siamo ITALIANI e portiamo tutti lo stesso peso nel cuore.