di Erick Cannamela
Questa recensione contiene spoiler.
Star Wars episodio IX – L’ascesa di Skywalker è finalmente arrivato nei cinema di tutto il mondo e sotto molti punti di vista si può percepire un disturbo nella Forza. Non che il film sia un’agonia da guardare, è pur sempre una space opera piena di scene d’azione, inseguimenti, esplosioni e soprattutto duelli con le spade laser. Purtroppo, però, quest’ultimo capitolo è una nuova versione riveduta e corretta (male) dell’episodio III: Il ritorno dello Jedi.
Il regista J.J. Abrams propone un finale ambizioso per la saga inventata più di 40 anni fa da George Lucas. Ambiziosa non per i contenuti, ma per i modi. Questo è, troppo spesso, un film in cui il focus è più occupato a spuntare le caselle delle citazioni, le autoreferenze e i rimandi per permettere al pubblico di divertirsi e godere di quella che dovrebbe essere il capitolo conclusivo di una saga entrata ormai di diritto nella mitologia Pop
Nel film ci sono così tanti personaggi e mondi diversi che nessuno di loro ha il tempo di avere un impatto. Al posto di momenti memorabili e distintivi, L’ascesa di Skywalker ci ripropone cose familiari. L’ennesimo pianeta desertico, ancora un altro pianeta fatto saltare in aria, l’ennesimo duello con la spada laser, l’ennesimo scontro tra uno sciame di Tie Fighters e i caccia Ala-X.
L’ascesa di Skywalker sembra totalmente ignorare alcuni punti particolarmente controversi de Gli ultimi Jedi, e inizia con una distanza sufficiente per lasciare che il brutale conflitto di quel film svanisca sullo sfondo. Invece di essere divisi in diverse trame intrecciate, i tre protagonisti – il leader della Resistenza Poe Dameron (Oscar Isaac), l’ex stormtrooper Finn (John Boyega) e la cerca rottami trasformata in Jedi Rey (Daisy Ridley) – stanno affrontando la familiare minaccia del cattivo Kylo Ren (Adam Driver), ormai diventato leader supremo, e al suo, quasi fascista, Primo Ordine. Questa lotta li conduce in una lunga avventura planetaria che sembra il gioco del gatto e del topo tra Kylo Ren e Rey, che condividono una misteriosa connessione tra loro; tutto sotto l’ombra invisibile del redivivo Imperatore Palpatine (Ian McDiarmid).
Detto questo, bisogna comunque dire che il film è un ottimo prodotto. La parte tecnica è all’altezza delle aspettative, la Lucas Films e la Disney su questo punto sono sempre stati una garanzia di qualità, e Episodio IX non delude. Gli effetti speciali e la colonna sonora sono spettacolari come un film di Guerre Stellari dovrebbe essere.
Un plauso va dato ai protagonisti, Adam Driver e Daisy Riley, che riescono a trasmettere una palpabile tensione/connessione tra i protagonisti, confermando le loro doti attoriali. In ultimo, questo film manda un messaggio positivo sul non perdere mai la speranza.
Voto 3 su 5