Via Marconi
Si potrà passare tra Trapani ed Erice ma usando parsimonia. I confini tra i due Comuni non sono lineari e spesso alcune strade sono metà amministrate da Giacomo Tranchida e metà amministrate da Daniela Toscano. Un paradosso tutto “nostro” con un territorio tagliato in passato con superficialità. Ora tutti quei problemi vengono al pettine. L’ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri, per ridurre al minimo il propagarsi della diffusione del coronavirus, vieta ai cittadini di spostarsi in altri territori comunali. In pratica, secondo la legge, passare da Trapani a Erice è vietato ma in strade come via Marconi la situazione è totalmente impensabile.
Per questo motivo il prefetto Ricciardi, all’interno del Comitato Ordine e Sicurezza, ha risposto ai due sindaci che chiedevano come bisogna comportarsi. I cittadini di Trapani ed Erice potranno “attraversare il confine” per raggiungere i servizi essenziali più vicini anche se risiedono nel comune diverso. Insomma, tolleranza ma senza esagerare.
La sindaca di Erice sottolinea come in tutte quelle zone di confine, che oggettivamente non è possibile applicare la disposizione del Governo Conte, le forze dell’ordine lasceranno passare. “La tolleranza sarà consentita – afferma Daniela Toscano – per tutte quelle situazioni oggettive, da autocertificare ma sempre nel vicinato. Se abito a San Cusumano non si può certo andare in centro storico di Trapani. Ci vuole equilibrio: spero che le persone possano comprenderlo”.
Per chi ha comprovate situazioni di gravità economiche, potrà spostarsi dal lato ericino a quello trapanese per gli acquisti in un discount alimentare. “Siamo davanti ad una grande crisi economica – continua la sindaca di Erice – , poi sono altre situazione oggettive. Chi abita a Ballata trova molti servizi a Fulgatore che è più vicino di Napola. Lo stesso ragionamento vale anche per le Poste”.
La stessa situazione può essere interpretata per chi abita a Pizzolungo (Comune di Erice) che così si può spostare a Bonagia (Comune di Valderice) dove sono presenti molti servizi indispensabili.
Rimane ovvio che tutti gli spostamenti devono essere limitati e contingentati. Il provvedimento prevede che i cittadini per strada facciano un’autocertificazione per spiegare le “comprovate esigenze” lavorative, di salute o le situazioni di necessità alla base degli spostamenti.
Il problema dei confini tra Trapani e Erice è un antico e profondo. Nel 1989, nel libro “La Guerra dei Confini” edito dal Centro Studi Iniziative Culturali “Pompeo Colajanni”, si legge la proposta dell’onorevole Canino che “sul versante del Comune di Erice, teorizza l’annessione di Casa Santa, Trentapiedi, San Giuliano e Pizzolungo, sollecitando con netto intento di carattere tattico l’autonomia delle frazioni est, per poi ritornare a chiarire l’effettivo intendimento di annettere il più possibile salvando di Erice la sola autonomia della Vetta”. Gli anni, invece, hanno portato ad una nuova rottura con le frazioni sud e la nascita del futuro Comune di Misiliscemi.
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