Sostituzione ringhiera al porto di Trapani, Italia Nostra: Non rispetta il passato della città”

I primi metri della nuova ringhiera – che sostituisce quella in ferro ormai deteriorata – sono stati collocati lungo il molo del porto di Trapani e monta in città lo scontento per il risultato che da molti non è ritenuto soddisfacente.

Sul punto, oltre alle consigliere comunali del M5S Trapani e Cavallino, interviene la sezione trapanese di Italia Nostra: “L’aspetto estetico – si legge nella nota diffusa alla stampa – contestualizzato all’interno della storia millennaria del porto di Trapani (e non certo circoscritto agli ultimi 60 anni come invece si vorrebbe far leggere questa vicenda) non migliora né tutela quel paesaggio urbano storicizzato, anzi: quindi non convince”.

Secondo Italia Nostra “dobbiamo assolutamente cominciare tutti a prendere coscienza che il porto di Trapani è il cuore fondativo di questa città, è stato la ragione d’essere di un insediamento che, almeno dal settimo secolo avanti Cristo, si è identificato con la stessa città e non ne è una parte a sé, avulsa. Dobbiamo assolutamente cominciare a ragionare al di là dei confini tracciati sulla carta e che nella realtà, invece, non esistono: il confine di competenza tra il demanio portuale e il territorio comunale non è percepibile e non dovrà mai esserlo, proprio per le ragioni prima accennate. Quindi dobbiamo diventare soggetti autorevoli e consapevoli nei confronti di chi, in forza di una legittimità cartacea, pensa di disporre liberamente tutto ciò che lo riguarda senza chiedere alla città se le sue scelte siano compatibili con essa”.

L’intervento sulle ringhiere della Marina è il secondo, in ordine di tempo, che l’Autorità Portuale attua “in punta
di diritto ma in assenza di interlocutori che spieghino l’essenza della città storica, le sue regole ed i suoi valori materiali ed immateriali”, dicono da Italia Nostra che già aveva sollevato perplessità sulla costruzione di una stazione marittima per gli aliscafi “che giace senza tenere conto della disposizione a pettine delle più antiche vie del quartiere Casalicchio”.

Italia Nostra “non vuole assistere alla costruzione della nuova stazione marittima né alla costruzione della nuova banchina per le navi da crociera e nemmeno alla edificazione di nuove attrezzature portuali al Ronciglio senza spiegare cosa significhi per la memoria e per il valore della città storica il Molo Sanità, la passeggiata a mare e le Saline”.

Italia Nostra sottolinea l’assenza del
Piano Regolatore del Porto ed esprime apprezzamento alla Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Trapani “per la disponibilità a recepire le nostre istanze chiedendo all’Autorità Portuale di rivedere l’originario progetto delle ringhiere, pur se quello era già stato approvato”.

“La richiesta – prosegue l’associazione ambientalista – non è stata accolta dal destinatario che, sempre in punta di diritto, ha preferito procedere pressocchè come già all’origine era stato autorizzato”.

Una delle ragioni dello smantellamento delle originarie ringhiere della Marina è stato il loro grave deterioramento ma Italia Nostra “si oppone al messaggio che se una parte costituente il patrimonio culturale locale è ‘assai deteriorata’ potrà essere buttata via! Il restauro segue la manutenzione mentre la costante cura “del buon padre di famiglia” dovrebbe stare sopraa tutto: dunque non è giusto che una comunità intera venga progressivamente depauperata del suo patrimonio storico ed artistico perché colpevolmente l’avente titolo non ha prestato la necessaria cura, non ha effettuato la manutenzione e non ha provveduto al restauro”.