Una lettera aperta al presidente della Regione Siciliana, all’assessore regionale delle infrastrutture e mobilità, ai sindaci di Trapani e Palermo e ai prefetti di Trapani e Palermo oltre che al presidente della Segesta Autolinee per protestare contro la soppressione di alcune corse sulla tratta Trapani-Palermo. L’iniziativa è del “Comitato spontaneo pendolari” che si riferisce alle corse delle 6.10, in partenza da Trapani, e a quella delle 13.55 in partenza da Palermo. La cancellazione è stata annunciata dall’azienda di trasporti a partire da lunedì prossimo 10 giugno.
“Le corse soppresse – si legge nella lettera firmata da 25 persone – servivano una fascia di utenza che ha bisogno di recarsi nelle prime ore mattutine nei pressi di piazza Indipendenza, Università degli Studi e vari ospedali. I pendolari di tali tratte sono, in genere, lavoratori (dipendenti di uffici siti in viale Regione Siciliana, corso Calatafimi, piazza Indipendenza), forze dell’ordine e militari (Caserma Scianna, Caserma Tukory, Comando militare Esercito Sicilia, Centro documentale, 46° Trasmissioni, 11° Reparto infrastrutture) studenti, ricercatori, medici e personale sanitario che si recano in viale delle Scienze, Istituto zooprofilattico sperimentale, Policlinico, Ospedale dei Bambini, Ospedale Civico, nonché cittadini trapanesi che devono recarsi nelle suddette strutture ospedaliere per ricevere cure mediche specialistiche”.
I pendolari sottolineano che “gli autobus impegnati in tali corse risultano molto spesso pieni, tanto da richiedere, in particolare il lunedì mattina, la partenza di un autobus aggiuntivo per trasportare tutti i passeggeri. I media locali attribuiscono la scelta di tale riduzione del servizio alla diminuzione dei contributi regionali erogati in favore della stessa Segesta Autolinee. Alla luce di tale giustificazione, non si comprende perché la stessa ditta abbia deciso pochi giorni fa di intensificare le corse stagionali che collegano Trapani con l’aeroporto di Palermo e sopprimere l’unica corsa giornaliera (andata e ritorno) che attua le fermate di viale Regione, vorso Calatafimi e via Ernesto Basile”.
“Comprendiamo – proseguono – che, in un periodo di contrazione di aiuti provenienti dagli enti locali, sia necessario operare una razionalizzazione dei servizi erogati mav al tempo stessov è inaccettabile che questo avvenga a discapito dei lavoratori e dei cittadini più svantaggiati che tra l’altro da tanti anni contribuiscono economicamente al servizio di autotrasporto attraverso gli abbonamenti mensili. La cittadinanza trapanese già vive una condizione di forte disagio in tema di trasporto pubblico. La linea ferroviaria diretta TP-PA è di fatto inesistente da anni. A fronte di questa premessa, oggi ci sembra di assistere all’ulteriore impoverimento dell’unico servizio di trasporto pubblico che in qualche maniera mette in collegamento le città di Trapani e Palermo, ovvero quello delle autolinee”.
“Queste scelte -si legge ancora nella lettera aperta – rischiano di avviare la città di Trapani verso un isolamento geografico, sociale ed economico, con le ovvie ricadute sulla già precaria qualità di vita dei suoi cittadini!
Per questi motivi, si chiede che il sistema del trasporto pubblico, già carente nel territorio di Trapani, non sia ulteriormente indebolito riducendo le corse dell’unico sistema di collegamento pubblico con Palermo.
Si chiede alla Segesta Autolinee di ripristinare le due corse abolite, si chiede a tutti gli enti e organi competenti, di porre in essere tutte le azioni e gli interventi necessari affinché vengano ristabiliti e potenziati i collegamenti pubblici tra Trapani e Palermo. Richiediamo, altresì, la convocazione urgente di un tavolo tecnico che veda presenti tutti gli attori coinvolti a vario titolo nell’erogazione e nella fruizione del servizio di trasporto Trapani-Palermo”.