Nel luglio del 2018 aveva inviato la disdetta a TIM e consegnato il modem ma l’azienda ha continuato a fatturare fino ad gennaio 2019 il costo del servizio internet wi-fi.
È accaduto ad un trapanese 74enne, socio di CODICI, che tramite la stessa associazione per la tutela dei consumatori, ha inviato dapprima una diffida/reclamo a TIM e successivamente, non avendo ricevuto risposta, ha presentato istanza di conciliazione con la compagnia telefonica.
In sede di conciliazione, tramite la piattaforma Conciliaweb dell’Autorità Garante per le Telecomunicazioni (AGCOM), TIM ha annullato tutte le fatture emesse indebitamente a carico dell’utente.
Sempre tramite CODICI, un altro utente ha ottenuto l’annullamento di fatture emesse da Vodafone per circa 450 euro. Dinanzi al mediatore sono stati dimostrati disservizi sulla linea telefonica con disconnessione e assenza di segnale.
“Sempre più consumatori ricevono dalle compagnie telefoniche fatture con voci per servizi non dovuti, seppure di piccoli importi, che con il tempo possono diventare più rilevanti”, spiega Ivana Saladino, pesponsabile dello Sportello CODICI di Trapani, che prosegue: “Sono frequenti anche i casi di interruzioni sulla linea. Per i contenziosi con operatori telefonici è obbligatorio avanzare preventivamente istanza tramite il servizio di AGCOM per il tentativo di conciliazione e, successivamente, in caso di esito negativo, il cittadino può citare in giudizio dinanzi ai giudici di pace o Tribunali la compagnia telefonica”.
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