Così come non si festeggia davanti a uno sciopero della fame. Così come non si festeggia quando si blocca un aeroporto o un’autostrada, nessuno festeggi per l’alto astensionismo in provincia di Trapani, nello specifico su Trapani, Erice, Marsala, San Vito lo Capo, Valderice, Favignana, Paceco.
Questo il commento post Elezioni Europee – che hanno registrato un calo dei votanti nel Trapanese – del comitato #sevolovoto che, come da slogan, aveva indicato nel non recarsi alle urne uno strumento da parte dei cittadini del territorio per manifestare il malcontento nascente dalla crisi dell’aeroporto di Birgi.
“Nei mesi passati – si legge in una nota diffusa sui social – abbiamo provato a interloquire con i rappresentanti di tutto il panorama politico locale e nazionale. Ignorati da tutti, presi in giro con false promesse e comparsate di convenienza, il comitato non ha potuto far altro che portare avanti, con coerenza, la provocazione già preannunciata, sacrificando sull’altare di un bene superiore il proprio diritto al voto”.
“Ringraziamo il territorio – dicono da comitato – e i cittadini che ci hanno sostenuto sacrificandosi essi stessi per primi e ribadendo in modo inequivocabile la difficoltà ad identificare dei rappresentanti territoriali.
Chi vive sulle proprie spalle ogni giorno il disastro economico in cui versa il territorio sa dei 600 milioni di PIL bruciati in due anni, delle 2.500 partite IVA chiuse soltanto nel 2018, dei giovani in fuga dalla propria terra, di un isolamento che rischia di tramutarsi in un problema di ordine pubblico e sociale, con l’acuirsi di fenomeni di microcriminalità in cui potrebbero trovare terreno fertile bubboni di malavita organizzata”.
“E’ per questo motivo – sottolineano da #sevolovoto – che non si festeggia di fronte a risultati elettorali che dipingono un sentire comune insofferente verso la cronica mancanza di rappresentanza. Ed è sempre per questo motivo, pur non rinnegando quanto fatto fino ad oggi, e pronti a ribadirlo nel futuro con altrettanta veemenza, che il comitato aprirà una stagione di confronto diverso. Riprovando per la seconda volta ad interloquire, cercando soluzioni per il rilancio dell’aeroporto di Trapani, con quella politica che fino a ieri li ha ignorati.
“Nel frattempo – concludono i componenti del comitato – l’asticella della protesta non si abbasserà, travalicando i confini regionali per approdare a tutte quelle testate giornalistiche e televisive nazionali che, in questi giorni, ci stanno contattando per interviste e servizi.
Noi siamo pronti a riprendere il dialogo. La politica, questa volta, avrà la volontà (e capacità) di sostenerci in questo sogno di rinascita?”.
