Senatore Bocchino replica a Senatore Santangelo su “Un Mediterraneo di pace”

Decisa replica del trapanese Fabrizio Bocchino, esponente politico di Liberi e Uguali e già Senatore con lo stesso movimento, al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Vincenzo Maurizio Santangelo, sulla manifestazione organizzata a Trapani denominata “Un Mediterraneo di Pace”.

Il Senatore Santangelo, con un post su Facebook, ha sminuito il valore dell’iniziativa, partecipata oltre ogni previsione, scrivendo queste testuali parole:

“Mangiate e bevetene tutti… ma l’integrazione è qualcosa che va oltre al cibo o alla facile strumentalizzazione politica. Parlare a Trapani di ideologie nel 2018 è anacronistico, parlare di Trapani senza i trapanesi quelli veri, quelli dei quartieri popolari è becera propaganda di scarso livello. Io lo spero che Trapani possa alzare la testa… ma da sola senza le stesse mediocri facce che la amministrano. W Trapani e W i trapanesi”.

Alla stessa critica sollevata da Santangelo, con queste parole ha prontamente risposto Fabrizio Bocchino:

“Caro Vincenzo, la parola è d’argento e il silenzio è d’oro, come recita un antico proverbio, che evidentemente tu non conosci. Così come non conosci la manifestazione di cui stai parlando, perché non ti ho visto in giro, con i tuoi accoliti, domenica sera alla loggia. Accoliti però che sono molto più saggi di te visto che tacciono sulla tua bacheca, non potendo difenderti sull’indifendibile. La conoscono invece la manifestazione i tanti trapanesi che c’erano, la cui partecipazione, merce rara e preziosa di questi tempi, ha mandato un messaggio importante, non solo di solidarietà e di inclusione verso i più poveri e i più deboli, italiani e non italiani che siano, ma anche un messaggio di LEGALITA’. Si, proprio di questo si è trattato, di inclusione e legalità, quella legalità di cui voi del M5S vi riempite la bocca, quella che il governo di cui fate parte ha calpestato e umiliato, quella di cui c’è tanto bisogno a Trapani e nel Paese, ed è per questo che tu avresti dovuto essere lì in piazza. Un governo di cui tu fai parte con un posto di sottogoverno ottenuto dal partito non certo per meriti locali, visto che i tuoi candidati alle recenti amministrative hanno fatto fiasco. Una nomina che puzza di vecchia politica lontano un miglio, quando si premiavano i trombati alle elezioni con incarichi politici. E allora, caro Vincenzo, mi permetto di darti un consiglio, conoscendo tutto ciò che hai fatto e che, soprattutto, non hai fatto: parla meno e lavora di più. Non fare come nella scorsa legislatura, quando il tuo massimo contributo al Senato è stato chiedere la votazione elettronica, e fare migliaia di inutili interrogazioni. Ora sei al Governo, e da te ci si aspettano fatti concreti, non la sterile prosecuzione di un’infinita campagna elettorale. Cosicchè quando questa stagione politica si chiuderà e la stampella che voi ora siete del partito leghista si spezzerà, ti si possa ricordare con qualcosa di più che un megafono in mano, sbraitando parole al vento. Buon lavoro”.

Nei giorni passati Santangelo, sentito telefonicamente, ha smorzato i toni. Qui le sue parole.