Se i Bilanci diventano dei problemi per i Comuni [VIDEO]

Il rischio è che non si riesca a trovare il bandolo della matassa: manca personale, i fondi sono bloccati e le leggi bloccano le Amministrazioni

Tutti in fila: i sindaci della provincia hanno mantenuto la parola e si sono presentati dalla prefetta Filippina Cocuzza. I problemi sono uguali per tutti: enormi difficoltà per la realizzazione dei Bilanci di Previsione 2021 e Bilancio Consuntivo e Consolidato 2020. È il cane che si morde la coda: mancano le persone, i tecnici, per redigere i documenti principe delle Amministrazioni. Ma senza i Bilanci approvati, i Comuni non possono assumere. Quindi chi entra in questo vortice rischia di non uscirne più a meno di interventi esterni che permette di sbloccare la situazione. ANCI Sicilia, l’associazione che racchiude i Comuni siciliani, ha tracciato la via: abbattere del 50% nel prossimo triennio il fondo crediti di dubbia esigibilità.

Ieri pomeriggio al palazzo della Prefettura erano presenti gli amministratori di Trapani, Erice, Alcamo, Castellammare del Golfo, Partanna, Salemi, Paceco, Gibellina, Campobello di Mazara, Valderice, San Vito Lo Capo, Buseto Palizzolo, Petrosino, Pantelleria, Calatafimi-Segesta, Poggioreale e Salaparuta. Al termine della riunione è stato firmato un documento per cercare di limitare le gravi criticità. Tre le richieste: affrontare le problematiche legate alla cronica assenza di personale, di abbattere del 50% nel prossimo triennio il fondo crediti di dubbia esigibilità, di rendere più incisive le procedure di riscossione coatta al fine di recuperare le somme dovute, di approvare la norma che preveda l’approvazione dei bilanci al 30 novembre.

Guarda le interviste a caldo dei sindaci appena usciti dalla Prefettura:

“Auspichiamo che il Governo ed il Parlamento accolgano tempestivamente l’allarme lanciato all’unisono da tutti i sindaci siciliani – dichiara il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida – poiché, ad esempio, se ciò avvenisse il Comune di Trapani chiuderebbe in breve tempo gli strumenti finanziari e beneficerebbe immediatamente di una riduzione degli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità – per l’anno in corso – di circa 12 milioni di sul totale che ammonta a circa 80 milioni di euro. Inoltre, per quanto riguarda le capacità assunzionali, ciò determinerebbe lo sblocco dei vincoli normativi che comprimono la possibilità dei Comuni di assumere nuovo personale di cui, come tutti sanno, vi è grande carenza ed immediato bisogno”.

Anche il presidente della Regione Nello Musumeci si è espresso al riguardo ieri pomeriggio: “Il governo della Regione fa sua la protesta dell’Anci Sicilia di fronte a una paventata crisi istituzionale che rischia di condannare i Comuni alla paralisi». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci riferendosi alle difficoltà finanziarie degli enti locali dell’Isola. Il governatore ricorda di essere «intervenuto personalmente col presidente Mario Draghi, oltre ai reiterati incontri che l’assessore all’Economia Gaetano Armao ha chiesto e ottenuto con i ministeri dell’Economia e delle Finanze e dell’Interno. Da Roma attendiamo adesso un riscontro concreto che dia un minimo di ossigeno ai Comuni siciliani e ci auguriamo che venga approvata la norma che prevede il differimento al 30 giugno del termine per l’approvazione dei bilanci”.

Insomma, non resta, a questo punto, che trovare il bandolo della matassa: troppi sono i Comune (Trapani compreso) che a metà novembre non hanno ancora approvato il Bilancio di Previsione 2021. Tra un po’ bisognerà pensare a quello 2022 e allora bisogna fare delle due l’una: approvare previsionale 2021, consuntivo 2020, consolidato 2020 e previsionale 2022. I giorni passano e più si ritarda, più si rischia che il castello di carte e scartoffie condanni le Amministrazioni ad una schiavitù burocratica senza via d’uscita.