Scontro tra Trapani e Tranchida su logo Capitale Italiana della Cultura 2021: secondo round

Continuano le polemiche tra Francesca Trapani, consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, e il sindaco Giacomo Tranchida riguardo il logo della candidatura della città di Trapani a Capitale Italiana della Cultura 2021.

“Sorvolo con un sorriso sul maldestro tentativo del sindaco Tranchida di replicare al mio post – afferma Francesca Trapani -, visto che, come sempre, ha preferito mettere in luce un intento polemico che neppure c’era, anziché cogliere il senso vero del mio post sulla scelta del logo per la candidatura di Trapani a Capitale della Cultura per il 2021. Con un tono un po’ ironico – proprio perché di polemica sterile questa Città non ha alcun bisogno – ho mostrato la questione per quella che è: un vecchio modo di fare politica, lontano anni luce da una Politica rinnovata, intesa come partecipazione e coinvolgimento di cittadini che si attivano, come cammino da fare tutti insieme. Questa è la Politica che sogno per la mia città. E mi rammarica constatare che questa candidatura, invece, non è vista come l’opportunità per fare un percorso di Crescita vera insieme ai cittadini, ma piuttosto come una corsa contro il tempo per presentare carte, dossier e documenti per aggiudicarsi un titolo “glorioso” di Capitale della cultura. Un titolo, però, che rischia di essere fine a se stesso, se poi di un cambiamento culturale non c’è neppure l’intenzione”.

La consigliera pentastellata insiste: “Ho trovato di gran lunga più edificante e costruttivo il commento di Federico Mauro che, suo malgrado, ho tirato in ballo in una triste vicenda che lo ha visto protagonista ma che non ha visto alcun coinvolgimento di altri giovani professionisti trapanesi. Le sue parole trasudano un entusiasmo e un amore per la nostra Città che senza dubbio è tutto riversato nel logo che ha realizzato. E’ un messaggio che dà speranza e vi invito a leggerlo sotto il mio post di lunedì, davvero. Ma qui non è la bellezza del logo, non è il rimborso spese, non è la professionalità che è messa in discussione, ma è il percorso. Quanti altri giovani, magari talentuosi come Federico, avrebbero voluto dare il loro contributo? Eppure a loro l’opportunità di esprimere la propria idea, la propria visione, non è neppure stata data. A loro il Sindaco non ha pensato? A loro l’OAPPC di Trapani non ha pensato? A loro, a noi, questa città prima o poi dovrà pensare.
Abbiamo uno scopo? Certo, essere la Capitale Italiana della Cultura per il 2021. Ed è l’obiettivo di tutti. Abbiamo intrapreso, come Città di Trapani, un cammino da proseguire anche dopo il 2021? L’occasione vera – quella che rischiamo di perdere se il Sindaco non cambia questo modo di fare, esponendo tra l’altro l’amministrazione a critiche più che legittime – è quella di un percorso condiviso che ci faccia ritrovare l’amore per la nostra Città che abbiamo un po’ perso, che ci ridia l’orgoglio di sentirci trapanesi, che ci tiri fuori dall’apatia che ci fa disaffezionare e la rassegnazione che non ci fa pensare in grande”.