“Sanatori” per il post malattia e formazione specifica per i sanitari, la Sicilia si prepara per i “colpi di coda” del coronavirus

Una ricognizione con tutti i manager del Sistema sanitario regionale per una verifica dei punti di forza e criticità, a poco più di un mese dall’inizio dell’emergenza Coronavirus in Sicilia. L’incontro si è svolto a Palazzo Orleans tra il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore alla Salute Ruggero Razza e i direttori generali delle Aziende sanitarie direttamente coinvolte nella gestione della pandemia nell’Isola.

La Sicilia, quindi, pensa a una nuova fase sanitaria a lungo termine. Secondo quanto emerso da vari studi scientifici, infatti, nonostante il contagio nell’Isola appaia al momento contenuto, sarà necessario immaginare nuove strategie, percorsi e strutture dedicate per contrastare i possibili “colpi di coda” del virus.
A questo servirà la rete Covid-19 che, grazie al Piano straordinario messo in atto dal governo Musumeci, può contare su circa 3.400 posti dedicati (600 dei quali di Terapia intensiva) ma si sta già pensando anche a strutture riservate alla riabilitazione polmonare. Sul modello dei vecchi Sanatori del Novecento per il trattamento post-tubercolosi, infatti, il Servizio sanitario regionale potrà dotarsi di strutture sanitarie specializzate nel recupero della piena funzionalità per quei pazienti che hanno vissuto una fase acuta della malattia. Si andrà avanti anche sul piano della formazione riservata prevalentemente al personale sanitario.

«In queste settimane – spiega l’assessore Razza – abbiamo riscontrato che tutti i cluster di contagio negli ospedali sono stati generati da singoli comportamenti errati, per negligenza o mancanza di lucidità. Per questo pensiamo a una formazione permanente, affidata al Cefpas di Caltanissetta, che possa garantire a tutti i professionisti della sanità siciliana un elevato e costante livello di preparazione».

Per continuare a contrastare il virus proseguirà anche la digitalizzazione, restando nel solco di quanto è stato fatto da subito con il censimento sul sito web www.siciliacoronavirus.it e con l’applicazione digitale “Sicilia Si-Cura”. Strumenti che hanno permesso di entrare in contatto con decine di migliaia di persone, acquisendo un flusso di informazioni fondamentali per la gestione dell’emergenza.