San Giuseppe, non rinunciamo alla festa del “miracolo” [EDITORIALE]

In questo periodo d’isolamento forzato, quanti saranno i papà che quest’anno avranno veramente capito come rapportarsi con i loro figli costretti a vivere, a studiare, a lavorare condividendo i medesimi spazi, le stesse stanze, la stessa casa?
E quanti saranno le figlie e i figli che stanno, giorno dopo giorno, ora dopo ora, imparando davvero a conoscere il loro genitore, il suo modo di fare abituale, quello di quando lavora, di quando telefona, di quando è al computer, di come gestisce le cose importanti o futili della sua vita extra familiare ed i rapporti con gli altri?
Mi piace pensare che questo che inconsciamente stiamo vivendo possa essere davvero il primo miracolo in questi tempi di coronavirus. Perchè qualcosa sta cambiando e quello che adesso ci sembra un sacrificio, forse diventerà una nuova abitudine: stare insieme.
Chiamiamolo dunque miracolo di San Giuseppe, il miracolo della pazienza e della fiducia.
Il miracolo della condivisione e della famiglia.
Il miracolo di una socialità ritrovata fatta di cose reali che puoi toccare, e sentire come una carezza, un bacio, ma anche un rimprovero o una alzata di voce. Fatta di momenti di relax e d’impegno, di complicità e soddisfazioni condivise.
Ebbene sì, questa volta San Giuseppe lo festeggeremo forzatamente a casa e sarà la prima volta per tutti, perché quest’anno il 19 Marzo non sarà semplicemente la festa del papà.
Ora che vi siete davvero conosciuti, genitori e figli, nella stessa casa, o per chi è lontano,  cancellando le distanze con la tecnologia, per tutti sarà l’occasione di stringere al cuore quelle persone che in fondo sono il motivo della nostra vita: i figli.
Sarà la possibilità di ringraziare con un sorriso ed un abbraccio quella persona che con la mamma ha regalato a noi la vita: il papà.
AUGURI.

Quest’anno però, molti festeggiamenti saranno ridimensionati o, addirittura, vietati per l’emergenza coronavirus, tant’è che prima di addolcirci il palato con un bello sfingione di San Giuseppe fatto in casa vogliamo inserire in questo articolo una foto che abbiamo catturato dai social che testimonia tutto l’affetto e il sentimento popolare che ogni anno i fedeli rivolgono al Santo:
“San Giusippuzzu,
Patri ri la divina pruvvirenza,
Pensaci tu pi sta murtali ‘nfrurenza.
Pigghia lu malannu chiamatu curuna
e tenilu arrassu di li nostra pulmuna.
La festa chist’annu pi tia nun si pò fari,
picchì ra malatia n’amm’a guardari.
Binirici tutti li criatura di stu munnu,
e caccia cu lu vastuni stu diavuluni.
Passata la gran timpesta
sicuru ti facemmu festa.
San Giusippuzzu Patri di Nostru Signuri,
aiutatini, pi favuri. W San Giuseppe!”