“Salviamo la bellezza di Gibellina”, l’appello al Ministro per restaurare le opere del Consagra

Quest’anno ricorre il centenario della nascita del maestro Pietro Consagra – sepolto nel 2005 nel cimitero di Gibellina – e l’amministrazione comunale lancia l’appello “Salviamo la bellezza di Gibellina” per valorizzare le sue opere. Il Comune chiede al ministro per i Beni e le Attività culturali, Dario Franceschini, il restauro delle opere che l’artista realizzò a Gibellina nuova, il paese del Belice ricostruito interamente in un altro luogo dopo il devastante terremoto del 1968.

Consagra, nella cittadina del Belice, “volle realizzare il progetto di città frontale – dice l’assessore comunale Tanino Bonifacio – ma le opere di Pietro Consagra non sono state mai oggetto di restauro e alcune di loro hanno subìto un degrado strutture.

Nell’elenco delle opere da restaurare ci sono il “Meeting”, esempio in tutto il mondo di architettura della “Città frontale”, “La città di Tebe”, composta da sedici grandi sculture (scenografia per l’opera teatrale “Edipo Re”), le “Porte del cimitero monumentale”, il “Teatro”, progettato nel 1972 e mai ultimato. L’appello riguarda anche opere di altri artisti, come Paolo Schiavocampo con la sua “Doppia spirale” del 1987 ed Ettore Colla con “Ellittica e Meridiana” del 1987.

“Il restauro delle opere del maestro Pietro Consagra comporta un importante investimento economico – prosegue Bonifacio – che il Comune non può sostenere”. Al ministro Franceschini, sindaco e assessore hanno illustrato il “caso Gibellina”, “perché la nostra città è una realtà identitaria di arte contemporanea unica al mondo – spiegano – apprezzata sul piano internazionale ma, purtroppo, dimenticata dalle istituzioni, perché mai inserita nell’agenda politica o in un programma di recupero, valorizzazione e conservazione del suo ricco patrimonio”.