“Ripartiamo da dove ci eravamo fermati”. Così l’assessore al Turismo e alla Cultura Rosalia d’Alì la nuova candidatura a Capitale Italiana della Cultura. Cambia l’anno, ovviamente. Trapani non è più candidata per il 2021, dove rimarrà Parma vista la situazione Covid, ma per il 2022, anno in cui è stato anche spostato Europeade, manifestazione culturale incentrata sulle danze folk più importante d’Europa.
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“Ovviamente il dossier di base del 2021 rimane valido. Sono stati differiti i termini di scadenza e la prima scrematura verrà fatta a settembre. Il progetto rimane pressoché intatto: è rimasta sempre l’idea di candidare una città-territorio, frutto di tantissimi accordi e partnership con quasi tutti i comuni della provincia di Trapani ma anche con associazioni, con enti, con soggetti culturali. È venuto fuori un dossier ricchissimo di contenuti – continua Rosalia d’Alì – , di progettualità, di eventi che noi speriamo poter realizzare nel 2022. Slitta tutto di un anno ma tante cose sono cambiate in questi ultimi mesi quindi alla fine ci organizzeremo per quella data. Intanto, speriamo superare la prima selezione e di entrare nella short list”.
Oltre a Trapani sono candidate Ancona, Arezzo, Arpino, Bari, Carbonia, Castellammare di Stabia, Cerveteri, Fano, Isernia, L’Aquila, Modica, Molfetta, Padula, Palma di Montechiaro, Pieve di Soligo, Pisa, Procida, San Severo, Scicli, Taranto, Trani, Tropea, Venosa, Erbania, Verona, Vigevano e Volterra.
“Sebbene il dossier rimanga top secret, posso dire che abbiamo coinvolto delle madrine d’eccezione. Una per tutti Stefania Auci, nostra scrittrice trapanese in testa a tutte le classifiche di vendita con il suo I leoni di Sicilia, ma abbiamo avuto anche Simonetta Agnello Hornby, che è di origini siciliane e che ha voluto dare il suo contributo, Dacia Maraini e il vescovo di Acireale ma Trapanese di origine Monsignor Raspanti. Aver coinvolto dei testimonial d’eccezione che potessero testimoniare la grandezza di questo territorio, la storia, la sua unicità nel Mediterraneo. Lo dice anche il nostro logo: Trapani è da sempre crocevia di culture, di popoli e di tradizioni”.
Il titolo di Capitale italiana della cultura viene conferito per la durata di un anno e la città vincitrice riceve un milione di euro per la realizzazione del progetto. La procedura di valutazione si concluderà entro il 12 novembre 2020.