Nessun abuso o violenza ingiustificata da parte della Polizia Penitenziaria nelle carceri siciliane – tra cui la Casa Circondariale “Pietro Cerulli di Trapani” – in cui, nei primi mesi della pandemia Covid, scoppiarono rivolte dei detenuti.
Ne dà Gioacchino Veneziano, Segretario regionale della UILPA Polizia Penitenziaria, riferendosi alle risultanze contenute nella relazione della Commissione ispettiva voluta dall’ex Capo del DAP Dino Petralia e dal suo vice, Roberto Tartaglia, per fare luce sulle rivolte nelle carceri del 2020 e su eventuali condotte irregolari o illegittime poste in essere dalla Polizia Penitenziaria per ristabilire l’ordine e la sicurezza.
“A parte i danni di oltre 600.000 euro causati dai rivoltosi in Sicilia e che pagheranno i contribuenti – dichiarano dalla UILPA Polizia Penitenziaria Siciliana – la commissione ha acclarato la correttezza della Polizia Penitenziaria nel gestire eventi drammatici e cercare di evitare il peggio. È stato anche accertato che al personale di Polizia mancava una formazione specifica, ovvero appositi protocolli operativi ed equipaggiamento idoneo a fronteggiare siffatte situazioni di guerriglia” .
Secondo l’esponente sindacale, i poliziotti penitenziari hanno dimostrato “coraggio, alto senso del dovere e responsabilità, rispettando le leggi e l’integrità personale dei detenuti affidatati”.
La Commissione ispettiva era presieduta dal magistrato in pensione Sergio Lari e dai dirigenti penitenziari Giacinto Siciliano, Rosa Alba Casella, Francesca Romano Valenzi, Marco Ardini e dal dirigente della Polizia penitenziaria Paolo Teducci.
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