Lo strappo alla fine è arrivato. La riunione di maggioranza pubblica, per le la prima volta abbiamo potuto seguire anche in diretta su Facebook, ha avuto una escalation che è terminata con la cacciata di Giuseppe Lipari dalla maggioranza di Giacomo Tranchida.
Sono volate parole grosse da ambo le parti dopo una riunione infuocata. Lo scontro è stato frontale e senza freni.
“Il consigliere Lipari ha avuto un atteggiamento scorretto nei confronti del sottoscritto – afferma Giacomo Tranchida -, nei confronti della lista e nei confronti del gruppo consiliare. La mia giunta non è un baby parking. Il giochino di Lipari era quello di conquistare posizioni, ha avuto la fortuna di essere eletto consigliere comunale: spero continui a farlo bene. Quando le persone sono scorrette, per me, il rapporto personale si chiude – continua Giacomo Tranchida -, lui decida del suo futuro politico, so solo che è stato eletto nell’ambito di una lista dove tanti ragazzi hanno contribuito. Quello che vuole fare, faccia”.
E nella notte Giuseppe Lipari ha inviato una nota dove prende ufficialmente le distanze dalla maggioranza di governo cittadino.
“All’esito della riunione di maggioranza di ieri sera – afferma Lipari -, non avendo trovato giuste risposte a delle legittime domande, che un giovane consigliere di questa amministrazione deve porgersi e porgere, ritengo fallito il programma elettorale, quantomeno nella parte relativa al coinvolgimento ed alla valorizzazione dei giovani trapanesi e delle loro aspettative, che a suo tempo mi avevano convinto a sposare il progetto Tranchida.
Conseguentemente – continua – , anche alla luce della persistente disarmonia ormai costante all’interno del gruppo, spesso in riferimento a posizioni nette da me assunte sempre nella piena difesa degli interessi della città e dei giovani Trapanesi, non ritengo di proseguire ulteriormente il mio impegno da capogruppo in un gruppo esautorato di fatto da ogni effettivo obbiettivo politico, ma solo di facciata.
Da questo momento in poi, la mia posizione all’interno del Consiglio comunale non sarà più la stessa”.
Durante la serata è stato durissimo l’attacco di Lipari all’onorevole Turano, reo, secondo il giovane consigliere, di aver imposto il nome di Fabio Bongiovanni quale nuovo assessore. Il clima si è infiammato soprattutto perché la lista Trapani Tua, presente in blocco, ha presentato un documento firmato da 21 candidati e dai due referenti, dove indicavano al sindaco la volontà assessoriale.
Una spaccatura interna che ha isolato Anna Garuccio e Francesco Guarnotta, che lamentano il fatto di non essere stati interpellati sulla decisione.
“Ieri – afferma Francesco Guarnotta – alla riunione plenaria indetta dal sindaco Tranchida, alla presenza di alcuni consiglieri e rappresentati di maggioranza, ho preso atto della mancata democrazia in seno al movimento politico denominato “Trapani Tua” ponendo all’attenzione del sindaco e dei presenti il fatto che non ho mai avuto la possibilità di visionare il documento consegnato oggi dal referente Giuseppe Carpinteri e l’elenco dei “21” firmatari candidati come me al consiglio comunale della suddetta lista per cui non ho avuto modo di farmi un’idea circa i contenuti dello stesso documento. Tra le altre cose io stesso cercai il Bongiovanni che mai ha avuto l’accortezza di informarmi a proposito di questo foglio – continua Guarnotta – e che, sollecitato dalla mia curiosità, rispondeva positivamente dell’esistenza di un documento ma che non lo mostrava in quanto non era mia intenzione firmare. Per questo ho perso la fiducia nel progetto politico di Trapani Tua e del suo plenipotenziario referente nonché nominato assessore in seno al consiglio comunale in rappresentanza di un solo consigliere. Da qui la decisione ferma di uscire dal gruppo, sempre se questo sia mai esistito, e questo lo devo ai 347 elettori che mi hanno dato la loro fiducia che sento di aver disatteso per la scelta errata di un progetto politico che intende vivere il presente con le idee del passato perché come diceva il Tomasi di Lampedusa nel suo capolavoro “Il Gattopardo”, tutto cambia affinché nulla cambi. Auguri assessore”.
Il dente di Guarnotta è avvelenato. È il primo dei non eletti per la lista e la nomina come assessore di uno dei due consiglieri, avrebbe permesso la sua entrata in Consiglio.
A margine, Alessandro Manugerra ci informa che denucerà Tranchida per l’affermazione del sindaco “Portarobba come Manugerra” proferita dal primo cittadino durante un acceso scambio di vedute con Lipari inerente la telefonia e la possibilità che alcune telefonate vengano registrate.
Riguarda la riunione: