Con una lettera indirizzata al prefetto di Trapani, Tommaso Ricciardi, il segretario regionale del Sappe, Calogero Navarra, chiede attenzione sulla carenza di personale di Polizia Penitenziaria alla Casa circondariale “Pietro Cerulli” di Trapani in relazione, in special modo, alla imminente riapertura – si parla entro il prossimo 30 settembre – del reparto “Tirreno”.
Il padiglione è stato ristrutturato utilizzando la manodopera – retribuita secondo legge – dei detenuti ma, sottolinea il sindacato di categoria, questa decisione dell’Amministrazione Penitenziaria andrebbe ad aggravare la problematica delle carenze nell’organico e non basterebbe a porvi fine l’assegnazione al carcere trapanese, annunciata ma ancora non avvenuta, di 18 nuovi poliziotti penitenziari.
“Tale decisione unilaterale – sottolinea Navarra – da parte dell’Amministrazione Penitenziaria non può essere presa in dispregio alle prerogative sindacali, solo perché vi è un grave sovraffollamento negli Istituti di pena grazie alla politica degli ultimi anni che ha definitivamente abbandonato alcune ipotesi di deflazione delle carceri (come l’amnistia e l’indulto) poiché non rispondenti al gusto degli elettori di alcuni partiti”.
“Appena qualche mese fa – prosegue il segretario regionale del Sappe – avevamo lanciato l’allarme sicurezza e non sono bastati 18 giorni di dura protesta per far comprendere alla nostra Amministrazione che 18 poliziotti penitenziari e 3 poliziotte non possono bastare a colmare il gap che ci separa da quota 300 che è la pianta organica prevista. Non è nemmeno bastato lanciare l’allarme sul fatto che le 21 unità che i nostri superiori uffici manderanno a Trapani verranno assorbite dai pensionamenti, da qui ad agosto 2020, quando andranno via esattamente 20 unità. Non tenendo nemmeno conto anche che il personale è invecchiato, formato da ultracinquantenni, con una percentuale pari al 70%, e una età anagrafica media di 52 anni”.
Il segretario Navarra si rivolge al prefetto Ricciardi: “Eccellenza, tecnicamente per far funzionare il reparto che i nostri superiori uffici vogliono aprire in tutta fretta, occorrono non meno di 20 poliziotti nell’arco delle 24 ore che andrebbero ad essere sottratti al già esiguo numero di poliziotti penitenziari che prestano servizio a turno. Siamo sicuri che ‘lassù qualcuno NON ci ama’ e il fatto di mandare 18 unità li ha convinti che possiamo aprire il reparto, anche se non riusciamo più a coprire tutti i posti di servizio, con gravi possibili ricadute sulla sicurezza dell’Istituto, con pregiudizio di tutte quelle attività proprie della Polizia Penitenziaria e con il serio rischio di far saltare tutte quelle attività rieducative e giudiziarie messe in campo in favore dei detenuti, proprio per l’impossibilità di svolgerle in sicurezza”.
Per tutti questi motivi il segretario regionale del Sappe chiede “un intervento deciso nei confronti del Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e del Provveditore Regionale per la Sicilia affinchè l’apertura del Reparto venga fatta solo dopo aver trasferito ulteriore personale di Polizia Penitenziaria in Istituto (che quantifichiamo in 20 unità)”.
“Nel proclamare lo stato di agitazione – conclude Calogero Navarra – le comunichiamo che non ci arrenderemo facilmente a questa politica unilaterale fatta solo sulla pelle della Polizia Penitenziaria e, qualora l’Amministrazione dovesse decidere lo stesso di aprire il Reparto ‘sfruttando’ il personale rimasto, risponderemo con forme di protesta eclatanti”.