Rallo e Bica non ci stanno: richiesto suolo pubblico senza dichiarazione antifascista per scardinare il regolamento

Dalla polemica ai fatti. Michele Rallo e Giuseppe Bica fanno sul serio: i due hanno formalmente avanzato richiesta al Comune di Trapani per la concessione di uno spazio pubblico, necessario per una raccolta di firme senza allegare la dichiarazione antifascista.

La richiesta è una provocazione studiata: l’ex deputato Rallo e ex sindaco di Custonaci Bica hanno chiesto di poter fare una raccolta firme in difesa dell’art. 21 comma 1 della Costituzione, che così recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».

Un pretesto per “smontare” una parte del regolamento di arredo urbano che nello scorso marzo ha visto delle modifiche importanti non condivise da tutta l’aula.

All’articolo 3 del regolamento, infatti, è stato aggiunto il seguente comma: “il richiedente l’autorizzazione all’occupazione del suolo pubblico dovrà sottoscrivere una dichiarazione nella quale attesti: di riconoscersi nei principi e nelle norme della Costituzione Italiana e di ripudiare il fascismo e il nazismo; di non professare e non fare propaganda di ideologie neofasciste e/o naziste, in contrasto con la Costituzione e la Normativa nazionale di attuazione della stessa; di non perseguire finalità antidemocratiche, esaltando propagandando, minacciando o usando violenza (fisica o verbale) quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la Costituzione e i suoi valori democratici fondanti; di non compiere manifestazioni esteriori inneggianti le ideologie fasciste e/o naziste”.

La mozione è stata proposta di consiglieri Dario Safina, Marzia Patti e Giulia Passalacqua.

Ora la controffensiva della destra storica della provincia con Rallo e Bica che già ipotizzano l’iter. «L’istanza – con molta probabilità – sarà respinta perché non accompagnata dalla dichiarazione di antifascismo che è stata prevista nella delibera del Consiglio Comunale sull’arredo urbano. Scatterà a questo punto il ricorso al TAR – scrivono i due – per ottenere l’annullamento della disposizione “antifascista”. Il ricorso sarà curato dall’avvocato Augusto Sinagra, docente di Diritto dell’Unione Europea presso l’Università La Sapienza di Roma. Seguirà la prevista azione in sede penale, che avrà carattere clamoroso».

Fuoco alle polveri in attesa di sapere come si muoverà l’amministrazione del Comune di Trapani.