Con la “Raccomandata 1”, quella così denominata perché in genere arriva in una giornata, si sentivano in una botte di ferro e invece, il plico con la loro offerta, per percorrere i 190 chilometri che separano Alcamo da Caltanissetta, di giorni ce ne ha messi cinque: risultato, addio partecipazione a un bando di gara da quasi centomila euro che avrebbero vinto.
L’ennesimo caso di disservizio postale è toccato ad un’impresa alcamese, la quale è decisa a chiedere i danni a Poste Italiane e per farsi assistere si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini.
L’azienda alcamese doveva presentare la propria offerta economica per concorrere a un bando indetto dal Comune di Caltanissetta per il servizio di manutenzione, sorveglianza, controllo ambientale, custodia, vigilanza e gestione dell’impianto di sollevamento nella discarica consortile di rifiuti solidi urbani in contrada Stretto relativo all’anno 2019-20, con base d’asta 86.792,64 euro, 95.471,904 euro sommando anche l’Iva al 10 per cento: un servizio ben noto alla ditta che era il gestore uscente. Le proposte e la documentazione richiesta dovevano pervenire presso la direzione Lavori Pubblici del Comune appaltante entro le ore 10 di lunedì 18 novembre 2019.
Il titolare dell’impresa, dunque, il 13 novembre si è recato all’ufficio postale in corso VI Aprile, chiedendo di acquistare un prodotto che garantisse la consegna entro i termini. L’addetto gli ha consigliato la “Raccomandata 1”, che costa di più (nella fattispecie 11,50 euro) ma promette la consegna entro un giorno lavorativo (successivo a quello di presa in carico): obiettivo centrato nel 91,5% delle spedizioni relative al primo semestre del 2019, scrivono Poste Italiane nel loro sito. Al massimo, in casi particolari come quello di comuni a recapito a giorni alterni, i giorni lavorativi possono diventare due o tre, ma mai oltre: dunque, non considerando il giorno di accettazione, la raccomandata sarebbe dovuta arrivare a destinazione al massimo il 16 novembre.
E’ successo, invece, che il plico, una volta giunto il 15 novembre al Centro operativo postale di Caltanissetta, si è inspiegabilmente bloccato: è stato consegnato il 18 novembre, ma alle 15.58, ossia fuori termine. Comprensibile lo sconforto della ditta, che sull’acquisizione di quel lavoro ci contava; sconforto trasformatosi in rabbia quando si è appreso che l’azienda a cui è stata aggiudicata la gara aveva offerto un ribasso del 15 per cento: la società, infatti, aveva proposto un ribasso del 16%, ossia 72.905,81 euro e, pertanto, avrebbe vinto. Il Comune di Caltanissetta, e quindi i cittadini, avrebbero anche risparmiato per la forniture del servizio.
Considerato che le spese per gestire il servizio sarebbero state le stesse di quelle sostenute l’anno precedente, nel quale l’attività aveva fruttato un utile di oltre 27mila euro, il titolare della ditta alcamese ha deciso di chiedere a Poste Italiane un congruo risarcimento per il pesante danno economico patito per l’inadempimento contrattuale.