Processo Unabomber di Pantelleria, il gup non si pronuncia e dispone perizia psichiatrica su Sparacio

La Procura della Repubblica di Trapani aveva chiesto la condanna, il gup ha disposto, invece, nuove perizie per l’Unabomber di Pantelleria accusato di aver confezionato la pendrive esplosa negli uffici della procura nell’ottobre 2018.

Secondo l’accusa l’ingegnere palermitano Roberto Sparacio, attraverso attiintimidatori cercava di scoraggiare i suoi creditori. Per lui la pm Francesca Urbani aveva chiesto la condanna a nove anni e sei mesi e oggi, al termine delle arringhe difensive e dopo essersi ritirato in camera di consiglio, il gup Emanuele Cersosimo ha disposto due nuove perizie, nonostante una precedente relazione avesse stabilito che Sparacio fosse capace d’intendere e volere.

Nella prossima udienza del 27 febbraio il gup conferirà l’incarico al dottore Fabrizio Ammoscato per esami sull’esplosivo utilizzato per un altro attentato commesso a Pantelleria, mentre l’11 marzo sarà nominato il professore Giuseppe Sartori (con studio a Padova) per accertare la capacità di intendere e di volere di Sparacio. L’uomo è accusato di minacce aggravate, di lesioni gravissime, di tentata estorsione, di fabbricazione, commercio e detenzione di materiale esplosivo e di addestramento a preparare esplosivi, per l’invio di una pen drive, prima recapitata all’avvocato trapanese Monica Maragno e poi consegnata alla Procura, fino all’apertura da parte dell’ispettore della Polizia di Stato ,Gianni Aceto, rimasto ferito ad una mano dall’esplosione.

“Appare necessario accertare se la riscontrata condizione abbia influenzato il libero arbitrio di Sparacio ed i suoi processi decisionali di tipo etico, sotto l’aspetto della capacità di scelta tra le alternative comportamentali, della capacità di identificare il disvalore sociale dei propri comportamenti – si legge nell’ordinanza del gup Cersosimo – delle capacità di prevedere e comprendere le conseguenze delle proprie azioni, nonchè della capacità di inibire la risposta aggressiva in caso di contrasto con terzi”.

“Durante gli interrogatori ha riferito di essere interessato solo ed esclusivamente alla conduzione di tutti i suoi studi scientifici – dice l’avvocato Carlo Emma, legale dell’imputato – tutto ciò che lo poteva disturbare, che in interrogatorio ha definito ‘caos’, doveva essere bloccato a qualunque costo, ma non per difendere il proprio patrimonio”.
(AGI)

Ornella Fulco

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