“Vaccarino è stato, da parte della Procura di Caltanissetta, diciamo un portatore di informazioni”. Lo ha detto il procuratore aggiunto di Caltanissetta, Gabriele Paci, testimone nel processo in corso a Marsala in cui è imputato l’ex sindaco di Castelvetrano Tonino Vaccarino.
Il procedimento scaturisce dalle indagini sul boss latitante Matteo Messina Denaro ed è nato in seguito al blitz della Dda di Palermo del 16 aprile 2019 in cui l’ex politico fu arrestato assieme a due carabinieri: l’appuntato Giuseppe Barcellona, in servizio a Castelvetrano, e il colonnello Marco Alfio Zappalà applicato alla Dia di Caltanissetta. Nel processo, Vaccarino è accusato di concorso in rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale con l’aggravante per mafia, per aver ricevuto da Zappalà un’intercettazione, poi mostrata a una persone già indagata per associazione mafiosa.
I due militari sono a giudizio davanti al gup di Palermo: Barcellona ha avanzato richiesta di patteggiamento mentre per l’ufficiale i pm hanno chiesto la condanna a cinque anni. “Vaccarino è stato escusso a sommarie informazioni dal maggiore colonnello Zappalà, e credo che questo avvenga, su delega della Procura di Caltanissetta, su mia delega, intorno al 2016”, ha dichiarato ai giudici di Marsala Paci che a Caltanissetta è titolare del processo in cui Messina Denaro è imputato per le stragi del 1992.
L’episodio contestato dai pm a Vaccarino risale al 7 marzo 2017 quando si registrò l’arrivo di due mail dall’indirizzo utilizzato da Zappalà, contenenti gli screenshot di due intercettazioni in cui si parlava del funerale di Lorenzo Cimarosa (cognato acquisito di Messina Denaro, divenuto collaboratore di giustizia dopo l’arresto nel 2013 e morto per cause naturali nel gennaio 2017). Durante la sua testimonianza Paci ha escluso di essere a conoscenza dello scambio ma ha confermato di aver affidato al colonnello della Dia una delega di indagine “in ordine alla vicenda Vaccarino”.
L’ex sindaco di Castelvetrano, già condannato per traffico di stupefacenti, è noto per aver intrattenuto tra il 2004 e il 2007 una corrispondenza con Matteo Messina Denaro per conto del Sisde. “Zappalà ha lavorato su Castelvetrano su nostra, su mia delega, per quanto riguarda alcuni aspetti che nulla avevano a che vedere con la latitanza di Matteo Messina Denaro – ha detto il procuratore aggiunto di Caltanissetta al collegio presieduto dal giudice Marcello Saladino (giudici a latere Francesca Maniscalchi e Matteo Giacalone) – ma che riguardavano alcuni riscontri ad alcune dichiarazioni che aveva reso Vaccarino e ad alcune richieste di approfondimenti che si sono resi necessarie”.
(AGI)
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