Le costituzioni di parte civile nel processo “Scrigno” da parte delle amministrazioni comunali del Trapanese continuano ad essere oggetto di polemiche politiche. Dopo Erice, la cui sindaca ha spiegato nei giorni scorsi che il Comune attenderà la decisione del giudice per l’udienza preliminare sul rinvio a giudizio degli indagati per decidere, oggi è la volta di Custonaci.
A sollevare la questione sono i componenti della lista civica “SiAmo Custonaci-Giuseppe Bica Sindaco” che commentano: “Con stupore ed amarezza apprendiamo che tra i Comuni (Trapani, Paceco, Valderice, Favignana, Castelvetrano e Campobello di Mazara) che hanno chiesto, e successivamente ottenuto, di costituirsi parte civile nel processo sull’operazione Scrigno non sia annoverato anche il Comune di Custonaci. La sorpresa nasce dal fatto che, purtroppo, anche il territorio custonacese, come risaputo (Proc. Pen. Nr. 4079/2016 D.D.A. Palermo – Indagine Scrigno), è stato ampiamente coinvolto nell’operazione antimafia brillantemente condotta dalle Forze dell’Ordine e dalla Magistratura, che ha portato alla luce, al netto di ogni forma di garantismo prevista dalla legge, una serie di intrecci tra mafia, politica e imprenditoria”.
!Da un lato – continuano i componenti della lista civica “SiAmo Custonaci – Giuseppe Bica Sindaco” – è evidente che, al pari degli altri Comuni richiedenti, il danno d’immagine alla città di Custonaci ci sia stato, mentre dall’altro il messaggio di totale silenzio dinanzi ad una vicenda di questa gravità appare inquietante e diseducativo. Le Istituzioni sono chiamate, infatti, per etica, ad essere rappresentative ed esemplari. Soprattutto nel contrastare la mafia ed i suoi sodali con ogni mezzo in un territorio, lo dice anche la recente relazione della DIA (Gennaio-Giugno 2019), che ne segnala una forte e radicata presenza. Non si comprende, pertanto, perché si sia scelto di non tutelare, anche a seguito della successiva campagna mediatica, l’immagine pulita della stragrande maggioranza dei custonacesi che guardano con disappunto e disgusto alle azioni malavitose portate avanti da Cosa nostra”.
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