Ammonta a 158 anni il totale delle condanne chieste dai pm nel corso dell’udienza svoltasi ieri per i tredici imputati del troncone palermitano del processo “Scrigno” nato dalla omonima operazione dei Carabinieri di Trapani del marzo 2019.
Venti anni di reclusione sono stati chiesti per i due figli del boss trapanese Vincenzo Virga, Franco e Pietro, e per l’ex consigliere comunale del Psi di Trapani, Franco Orlando. I Virga e Orlando in passato sono stati già condannati per mafia ma – secondo gli inquirenti – tornati liberi sono tornati a fare i mafiosi. Sedici anni sono stati chiesti per il fruttivendolo di Paceco Carmelo Salerno e Michele Martines mentre è di quattordici anni di reclusione la richiesta dell’accusa chiesti per Vincenzo Ferrara, Jacob Stelica , Mario Letizia, Francesco Paolo Peralta, Giuseppe Piccione e Salvatore Francesco Russo.
I pm hanno chiesto otto anni per Pietro Cusenza (che ha reso dichiarazioni durante le indagini sui rapporti tra i Virga) e l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, anche lui arrestato nella operazione, ancora in custodia cautelare in carcere e imputato nel processo ordinario che si svolge a Trapani. Sei gli anni di reclusione chiesti per l’ex assessora comunale di Trapani Ivana Inferrera e per suo marito Ninni D’Aguanno così come per Michele Alcamo. Quattro anni per Leonardo Russo e sedici mesi per Tommasa Di Genova.
La sentenza è attesa per il 22 luglio dopo che – nelle prossime udienze – parleranno le parti civili e i difensori degli imputati.
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