Processo “Scrigno” a Palermo, ammessa la costituzione di parte civile del Comune di Erice

La richiesta di costituzione di parte civile presentata dal Comune di Erice è stata ammessa nel troncone palermitano del processo nato dall’operazione antimafia “Scrigno”, cioè quello riguardante gli imputati che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato.

La prima udienza si è svolta stamattina al Tribunale di Palermo e, prima dell’inizio della requisitoria dei pm, il giudice ha ammesso tutte le istanze presentate dall’avvocato Giuseppe Rando, il legale incaricato per rappresentare il Comune di Erice. Sono state superate tutte le eccezioni preliminari sollevate dai difensori degli imputati per vizi sia di forma sia di merito.
Il giudice ha accolto la tesi del Comune di Erice in riferimento alla tempestività e alla legittimazione della costituzione di parte civile da parte dell’Ente. Quanto alle obiezioni riguardanti la forma, è stato dimostrato che la delibera di giunta, con la riforma del titolo V della Costituzione e, dunque, con l’elezione diretta del sindaco, è uno strumento accessorio dal momento che lo stesso primo cittadino può agire in forma autonoma nella costituzione di parte civile.

Sul punto, peraltro, sono state citate sentenze della Suprema Corte ed anche un’ordinanza del maggio 2012 emessa, quest’ultima, dal gup del Tribunale di Trapani che aveva già sancito la non indispensabilità della delibera della giunta comunale per la costituzione di parte civile.

Adesso si attende il pronunciamento dei giudici nel filone trapanese dell’inchiesta, cioè quella che riguarda gli imputati che hanno scelto il rito ordinario, dato che anche qui il Comune di Erice ha deciso di costituirsi parte civile. L’udienza si svolgerà il 29 maggio.