Accolta dal gup del Tribunale di Palermo l’eccezione di incompetenza territoriale sollevata dai difensori dell’imprenditore Ettore Morace (gli avvocati Giovanni Di Benedetto, Lorenzo Contrada e Marco Siragusa) nell’ambito del procedimento “Mare Monstrum”.
I legali avevano sostenuto la competenza del Tribunale di Trapani sin dalla fase delle indagini preliminari ma, in un primo momento, sia la Procura della Repubblica di Palermo sia la Procura Generale presso la Corte d’appello avevano rigettato la richiesta. Ieri, invece, l’eccezione è stata accolta e riguarda anche gli altri indagati: Girolamo Fazio, Giuseppe Montalto, Marianna Caronia (sugli sviluppi della sua posizione leggi qui), Salvatrice Severino, Simona Vicari, Sergio Bagarella, Lucio Cipolla, Elisabetta Miceli e Giacomo Monteleone.
In questo modo – per quello che era il troncone palermitano – il processo dovrà ricominciare a Trapani dalla fase preliminare. Tutti atti riguardanti gli indagati saranno trasferiti ad eccezione di quelli sull’episodio di presunta corruzione che riguarda l’ex presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta per il quale il processo si svolgerà a Palermo, così come per il suo collaboratore Massimo Finocchiaro e per Ettore Morace.
L’operazione condotta nel 2017 dai carabinieri del Comando provinciale di Trapani fece emergere una serie di episodi di corruzione nell’ambito dei trasporti marittimi gestiti dalla compagnia di navigazione della famiglia Morace che, secondo la Procura, avrebbero fatto guadagnare alla società di navigazione, tra il 2008 e il 2014, almeno 10 milioni di euro non dovuti ed erogati dalla Regione Siciliana.