Prima mostra in città dopo il lockdown: a Trapani arriva al 301 “A tia taliu”

L’arte ritorna a Trapani con la collettiva di arti visive “A tia taliu”. La mostra è in programma per sabato prossimo, 20 giugno, presso lo spazio “301 Arte Contemporanea” in via Fardella 301. L’evento prevede un’inaugurazione virtuale che si potrà seguire online sulla pagina Facebook “301 Arte Contemporanea”, sabato 20 giugno, dalle 16 alle 20.

La mostra sarà fruibile, fino al 20 luglio, su appuntamento, solo da quattro persone per volta munite di mascherine in ottemperanza alle norme vigenti sul distanziamento sociale a causa dell pandemia da coronavirus. Il “301” accoglierà le opere di ventuno artisti del nostro tempo e del territorio trapanese: Franco Agate, Giovanna Colomba, Michela Forte, Patrizia Galia, Giorgio Geraci, Lorenzo Gigante, Roberto Guarano, Piero Lazzari, Giuseppe Messana, Carmelo Monreale, Gino Moscarà, None Collective, Mariella Oddo, Salvatore Peraino, Matteo Pianore, Renzo Porcelli, Alessio Pulizzi, Lilian Russo, Gisella Spinella, Mauro Spitaleri e Vincenzo Stanislao.

Gli artisti, osservatori per eccellenza, in alcuni casi porranno l’osservatore al centro dell’opera “A tia taliu”, il visitatore si troverà faccia a faccia con l’opera da osservatore ad osservato. Le opere in mostra evidenzieranno l’attenzione su molteplici aspetti dell’arte contemporanea e al tempo stesso ciascun autore getterà luce sulla propria personale visione del mondo: tramite la fotografia, la pittura, la documentazione di istallazioni di video art e con la scultura. Ma si potranno anche ammirare opere appartenenti a collezioni private. Nonostante gli artisti in mostra provengano da formazioni, percorsi e generazioni diversi, utilizzano tecniche e stile differenti tra loro, sono legati a Trapani. Dopo mesi di isolamento, “A tia taliu”, sarà la prima mostra d’arte contemporanea ad aprire a Trapani.

Il titolo della collettiva “A tia taliu” richiama l’espressione dialettale siciliana a più ampio spettro, traducibile con “ti sto guardando” come fosse una capacità divina, suprema, mitologica di vedere tutto. Questa espressione viene rivolta solitamente a chi si appresta a compiere un’azione nella convinzione di non essere visti.