Poliziotto penitenziario aggredito da detenuto al carcere di Favignana

Aggressione ad un poliziotto penitenziario in servizio al carcere “Pietro Barraco” di Favignana.
L’episodio è avvenuto ieri sera nel corso delle abituali perquisizioni effettuate nelle celle. Alla contestazione della presenza di oggetti non autorizzati – tra cui un numero maggiore di lamette da barba rispetto al consentito – il detenuto, di origine straniera e che deve scontare una condanna fino al 2027 – si è scagliato contro il poliziotto colpendolo con un pugno al volto. Prontamente immobilizzato dagli altri agenti, è stato condotto in isolamento.

Lo rende noto il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria Gioacchino Veneziano che commenta: “Ancora una volta registriamo attacchi fisici verso la Polizia Penitenziaria da parte di gente che si è macchiata di reati, un episodio aggravato da fatto che lo stesso detenuto non è nuovo a questi comportamenti e, a quanto è dato sapere, non ha mai avuto la punizione che merita. Con grande fermezza chiediamo che la Direzione si attivi immediatamente per richiedere l’applicazione dell’art. 14 bis della legge 354 del 1974 che prevede il regime di sorveglianza particolare, per un periodo non superiore a sei mesi, prorogabile anche più volte in misura non superiore ogni volta a tre mesi, ai condannati, gli internati e gli imputati che con i loro comportamenti compromettono la sicurezza ovvero turbano l’ordine negli Istituti”.

Veneziano non usa mezzi termini: “Questo delinquente detenuto ha attaccato fisicamente un poliziotto penitenziario e, ai tanti buonisti, ricordo che chi indossa un’uniforme rappresenta lo Stato”.

Secondo il segretario regionale della Uilpa Polizia Penitenziaria è necessario “evitare l’effetto emulazione da parte di altri detenuti, considerato che al carcere di Favignana sono rinchiusi oltre 70 detenuti trasferiti da altri penitenziaria per avere creato problemi all’ordine e alla sicurezza”.

Veneziano sottolinea che “il carcere di Favignana è una polveriera, poiché la decisione scellerata di non prevedere l’aumento dell’organico di Polizia Penitenziaria, fortemente voluto dalla UILPA Polizia Penitenziaria e previsto a Palermo dal precedente Provveditore, si è polverizzata a Roma, forse perché qualcuno ha preferito privilegiare le grandi strutture carcerarie”.

Attualmente – secondo quanto riferito dal sindacalista – a vigilare su 106 detenuti, di cui 70 per ordine e sicurezza con residui di pena altissimi, sono presenti in totale (Comandante di reparto compreso), appena 45 poliziotti, numero da cui bisogna detrarre le 10 unità addette ai servizi sussidiari alla sicurezza, ulteriori 18 unità per il godimento di licenze, riposi, malattie, permessi, rimanendo appena 17 poliziotti sulle 24 ore divisi per quattro turni..

“Significa – sottolinea Veneziano – che nei turni serali e notturni appena un paio di colleghi controllano e vigilano sui pericolosissimi criminali richiusi. Sono lontani i tempi del vecchio carcere di San Giacomo, fortezza usata ed individuata dal generale Dalla Chiesa per renderlo uno dei carceri piu sicuri al mondo, dove il numero dei poliziotti penitenziari superava le 150 unità. Oggi, invece, nel carcere nuovo che è costato oltre 10 milioni di euro, mancano 40 unità di Polizia Penitenziaria oltre alla vergognosa scelta politica di sopprimere la base Navale del Corpo sull’isola, voluta dalla legge Madia, appoggiata e mai contrastata dal riconfermato ministro Bonafede e dall’attuale Capo del Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Basentini. A breve la Uilpa Polizia Penitenziaria farà una visita alla struttura per verificare le inefficienze sia di organicn che strutturali”.