Polemiche sul Villino Nasi: il Comune di Trapani parteciperà al bando del Libero Consorzio

Ormai è scontro aperto tra l’amministrazione di Trapani e il Libero Consorzio sul Villino Nasi. Un nuovo capitolo ora: secondo quanto scrive il sindaco Giacomo Tranchida, il Libero Consorzio di Trapani guidato dal Commissario Raimondo Cerami, non ha preso in considerazione l’idea di destinare il bene al Comune ma ha preferito creare un bando per la gestione dello storico immobile che si trova in condizioni più che precarie come dimostrato dalla “denuncia” dell’associazione Agorà.

“Non più tardi di dieci giorni fa – afferma il sindaco Giacomo Tranchida – sollecitammo il Libero Consorzio Comunale di Trapani oltremodo a determinarsi circa la coerente destinazione del Villino Nasi a polo di attività culturale, reiterando le diverse richieste di assegnazione in gratuito comodato a questo comune capoluogo. L’intendimento, più volte manifestato, era quello di restituire alla sua naturale vocazione uno dei simboli architettonici e paesaggistici della città di Trapani alla libera fruibilità della collettività, oltre che alla sua valorizzazione culturale e promo-turistica attraverso la realizzazione di progetti di respiro internazionale, sobbarcandoci oltretutto le spese di manutenzione straordinaria e restauro. Credevamo che le interlocuzioni già avviate con codesto Libero Consorzio Comunale (ed in separata procedura rispetto alla reciproca valorizzazione di beni immobili, atteso l’epilogo circa l’individuazione allo stato di locali comunali atti ad ospitare istituti scolastici secondari) potesse trovare concreta sintesi nella diretta assegnazione dello stesso al Comune di Trapani (non a caso, peraltro, in separata sede da tempo avevamo lavorato con i rappresentanti del GAL Elimos, sulla perseguibilità della proposta di investimento a valere sulla misura 7.2 del PSR 2014/2020 del valore già assegnato in programmazione di € 130.000 per la riqualificazione dell’immobile). Per tutta risposta – continua il primo cittadino di Trapani -, da piccato sapore, il Libero Consorzio pubblica ora, l’Avviso finalizzato alla ricezione di manifestazioni di interesse per la concessione in gestione dell’immobile per iniziative, eventi, mostre etc e a salvaguardia del patrimonio culturale”.

Lo storico edificio in stile Art Nouveau, che sorge sulla sottile lingua di terra tra Torre di Ligny e il Castello della Colombaia, di fronte allo Scoglio Palumbo, è di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Trapani ma, al momento, risulta accessibile a chiunque, e proprio dalla porta di ingresso. Cerami aveva comunicato alla stampa della pubblicazione dell’avviso pubblico di manifestazione di interesse per cercare progetti pubblici o privati che consentano la valorizzazione di uno dei luoghi più suggestivi di Trapani. L’avviso, consultabile all’albo pretorio dell’Ente, è finalizzato alla concessione onerosa pluriennale in gestione di tipo indiretto (secondo quanto prevede l’art. 115, c.3 D.lgs 42/2004 -Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) dell’immobile, della cappelletta votiva e del giardino di pertinenza, per l’apertura alla pubblica fruizione, attraverso iniziative, eventi, mostre, attività culturali e interventi di conservazione a tutela e salvaguardia del patrimonio dell’Ente.

Tranchida ora annuncia che la città di Trapani si presenterà all’avviso pubblico, al pari dei privati, con il proprio progetto di riqualificazione per il bene della comunità. Insomma, un muro contro muro. Non infatti detto che l’amministrazione cittadina si aggiudichi questo bene.

“Ci saremmo aspettati, nell’ambito della correttezza dei rapporti che debbono intercorrere fra enti pubblici, diversamente dal dare debito seguito alle interlocuzioni già avviate, quantomeno un ulteriore confronto di approfondimento sulla nostra richiesta/prospettazione progettuale – dice Giacomo Tranchida – circa l’utilizzo e la destinazione del bene architettonico che “appartiene “alla città di Trapani e che avevamo in mente. Avremmo riproposto allora, che la puntuale e coinvolgente narrazione del progetto che avevamo in mente di installare all’interno del Villino Nasi ha molteplici chiavi di lettura e finalità, ma in estrema sintesi, mentre descrive e consegna all’esperienza dei visitatori la rivoluzionaria possibilità di vedere e riprodurre opere d’arte che hanno fatto la storia del Mediterraneo, nello stesso tempo restituisce al visitatore quella visibilità di respiro multietnico e culturale di cui il Villino Nasi è uno dei simboli più pregnanti della città di Trapani. Questa possibilità, dovuta alla città “proprietaria” del bene, continua a non esserci concessa e, francamente, non si comprende quali superiori interessi la ostacolino. Ad ogni modo, il Comune di Trapani – conclude il sindaco – parteciperà all’avviso pubblico, al pari di altri enti privati, per ricandidare la proposta progettuale che di già in più occasioni e sede abbiamo da tempo prospettato, mentre l’ incuria della irresponsabile gestione commissariale continua a minarne la fruibilità collettiva ed il patrimonio culturale prima ancora che materiale”.

La nota firmata dal primo cittadino “viene inviata anche ai competenti organi istituzionali per le migliori valutazioni della scandalosa vicenda lesiva del pubblico interesse della comunità trapanese”.