Piano di utilizzo del Demanio Marittimo di Erice, la maggioranza consiliare: “Una corsa contro il tempo”

Con i voti favorevoli dei consiglieri Nacci, Agliastro, Alastra, Di Marco, La Porta, Messina, Morici, Simonte e Vassallo (Simone) è stato approvato nei gironi scorsi il Piano di utilizzo del Demanio Marittimo di Erice.

“È uno strumento normativo di straordinaria importanza per il futuro del territorio del nostro Comune. Vi sono momenti che, più di altri, concedono la possibilità a consiglieri, partiti e movimenti di far seguire i fatti alle parole profuse nelle campagne elettorali, quando tutti generalmente dichiarano di voler fornire il proprio contributo a favore del cittadino, del territorio cui ci si appresta a rappresentare”.

Con queste parole, i consiglieri comunali della maggioranza di Erice sottolineano l’importanza dello strumento.

“Sono quei frangenti in cui programmare le attività di quanto potrà avvenire nel prossimo futuro nelle aree amministrate è fondamentale per le attività che si vuole svolgere. Il Piano di utilizzo del Demanio Marittimo PUDM è uno di questi momenti. La Regione concede ai Comuni la possibilità di stabilire cosa fare delle proprie coste, ne scandisce gli insediamenti in terra e in acqua nelle fasce immediatamente prossime alle linee di battigia. La proposta di delibera presentata in aula nei giorni scorsi dall’amministrazione ericina chiedeva di approvare un PUDM in fase di adozione preliminare, affinché la Regione analizzasse il Pudm di Erice prima di altri 160 comuni costieri, in gran parte inadempienti”.

In consiglieri sottolineano come le tempistiche siano fondamentali. “Non sembrerebbe, ma è una corsa contro il tempo, perché in fatto di pianificazione territoriale, come per la partecipazione a bandi di finanziamenti, arrivare primi significa anche partire prima; in un contesto come quello attuale, che mette in concorrenza sempre più i singoli Comuni, arrivare primi può essere fondamentale nell’appeal turistico e commerciale delle nostre aree. La minoranza consiliare, con l’uscita dall’aula di qualche suo rappresentante (cons. Barracco) dopo la bocciatura in aula della pregiudiziale proposta, e comunque astenendosi di votare il Piano, così come hanno fatto i consiglieri Arceri, Cavarretta, Mannina, Manuguerra, Strongone e Vassallo Giuseppe, non solo non ha compreso fino in fondo la rilevanza dello strumento in trattazione, ma ha dimostrato una volta di più di non saper oltrepassare quella linea di confine che separa l’impegno civico dagli sterili interessi di fazione e di bottega. Adesso ci si prepara a una nuova stagione di miglioramento e di ulteriore pianificazione del territorio, si apriranno orizzonti nuovi, forse anche di finanziamenti, per chi come Erice si farà trovare pronta e in ordine con gli strumenti proposti da Stato e Regione”.

Redazione

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