Il Consiglio provinciale di Trapani ha chiesto al Governo e a tutte le competenti Istituzioni di non lasciare nulla di intentato per giungere, velocemente e senza rischi di sorta, alla liberazione e al ritorno a casa dei due pescherecci di Mazara del Vallo, il “Daniela L” e il “Giulia PG”, sequestrati ieri da una motovedetta libica mentre erano all’opera in acque internazionali. Sono 14 uomini dell’equipaggio, tra italiani e tunisini sottoposti da ieri a quella che – secondo il documento diffuso alla stampa dal Consiglio provinciale di Trapani – “può essere definita, vista l’assoluta gravità dell’uso delle armi da fuoco da parte delle motovedette libiche, l’ennesima inaccettabile azione di pirateria messa in atto nei confronti di persone inermi e pacifiche” . La nota, a firma del presidente Peppe Poma, è stata fatta pervenire al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, ed al ministro degli Affari Esteri, Giulio Terzi.
A Mazara del Vallo si attendono ancora notizie riguardanti la sorte degli altri due pescherecci di Mazara del Vallo, il Twenty Four e l’Artemide, con relativi equipaggi, sequestrati rispettivamente, nei giorni scorsi, dalle autorità tunisine e da quelle egiziane.
Anche il vescovo di Mazara monsignor Mogavero è interventuto sulla vicenda dichiarando che “La mancata risoluzione del problema delle acque internazionali non è più rinviabile. Il vescovo ha sentito il console italiano a Bengasi, Guido De Santis. “Come Chiesa mazarese – ha spiegato- seguiamo con apprensione la vicenda dei pescherecci sequestrati. Siamo vicini alle famiglie dei marittimi che stanno vivendo con ansia questi momenti”.