Una donna di 33 anni, residente nel Trapanese, è stata denunciata dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trapani per avere perseguitato con ripetute offese e minacce anonime la nuova compagna del suo ex fidanzato.
E’ stata proprio la donna a presentarsi, lo scorso marzo, negli uffici della Sezione di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Trapani dove ha sporto una formale querela contro ignoti poiché, dal 2018, riceveva su Facebook numerosi messaggi da profili fake che la minacciavano di morte e la ingiuriavano.
I messaggi riportavano delle frasi offensive e minacciose – “devi morire”, “morirai di parto”, “ritorna al tuo paese”, “è nato lo sgorbio?” – anche nei confronti del compagno e del bambino che insieme avevano avuto. In un messaggio era contenuta la foto di un’ecografia con la scritta “il figlio che ha avuto con un’altra prima di te”.
Le continue offese e minacce, dalla persona che non si firmava, avevano ingenerato nella donna paura per la propria incolumità e per quella dei suoi familiari, tanto da farle cambiare abitudini di vita.
Ricevuta la denuncia, il personale della Polizia Postale ha ascoltato il compagno della vittima, il quale ha riferito che nel 2018 aveva ricevuto una missiva anonima da una asserita ex fidanzata che si diceva dispiaciuta per la fine della loro relazione ed esprimeva i suoi sospetti circa l’autrice di questa missiva, una donna con cui aveva avuto una breve relazione e che, per diversi anni, l’aveva disturbato con messaggi ingiuriosi.
I primi sospetti sull’autore dei ripetuti atti persecutori si sono concentrati su una precedente fidanzata dell’uomo e, dall’analisi dei tabulati telematici, acquisiti con decreto del pm, i poliziotti hanno appurato che, dietro ai profili “Occhi blu” e “Lady D.” si celava la 33enne P.C., ex fidanzata dell’uomo che, dal 2015 – periodo in cui la storia con quest’ultimo era terminata – aveva continuato a tormentare lui e poi l’attuale compagna.
Lo scorso 15 luglio gli agenti della Sezione di Polizia Postale di Trapani le hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini – ex art. 415 bis – del pubblico ministero di Trapani. La donna è stata contestualmente avvertita che nel caso continuasse in comportamenti simili, la Procura potrà anche richiedere al gip una misura cautelare personale che potrà consistere anche nella custodia cautelare in carcere.