Peculato, rinviato a giudizio l’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè

A distanza di quasi dieci anni dall’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Trapani, arriva oggi la decisione del gup del Tribunale trapanese sul rinvio a giudizio, chiesto dagli inquirenti, dell’ex vescovo di Trapani Francesco Miccichè.

Il prelato è accusato di peculato perché, secondo i pm, si sarebbe impadronito di fondi provenienti dall’8 x mille depositati sui due conti “Interventi Caritativi” ed “Esigenze di culto pastorale” della Diocesi di Trapani. In questi anni, però, dall’iniziale contestazione dei pm, relativa a circa 540mila euro, i legali del vescovo, anche tramite consulenze di parte, hanno potuto ottenere una riduzione della cifra su cui si appuntano le indagini a circa 400 mila euro.

“Con documenti ottenuti direttamente dalla Curia trapanese – spiega il legale del vescovo, l’avvocato Mario Caputo – è stato dimostrato che buona parte delle operazioni bancarie contestate in fase di indagini non erano state utilizzate per fini personali ma per spese destinate alla Diocesi. Almeno 16 prelievi, su 46 inizialmente contestati, sono stati ritenuti legittimi e anche per l’emissione di due assegni abbiamo dimostrato che furono utilizzati per pagare fatture“.

“In sede di udienza preliminare – prosegue l’avvocato Caputo – abbiamo insistito sulla legittimità dell’attività del vescovo – . Con la sentenza di non luogo a procedere pronunciata oggi il gup ha, intanto, dichiarato prescritti episodi fino al 7 ottobre 2007 per un ammontare di circa 100 mila euro”.

La prima udienza del processo è stata fissata per il prossimo 1 ottobre dinanzi al Tribunale di Trapani. “Ci attendevamo una decisione di segno diverso – conclude Caputo – ma andremo con serenità davanti ai giudici presentando una serie di testimonianze e di ulteriori approfondimenti attraverso cui dimostrare che l’operato del vescovo è stato legittimo”.

Proprio per il clamore, anche mediatico, destato dalla vicenda, papa Benedetto XVI inviò a Trapani il vescovo della vicina Diocesi di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, come “visitatore apostolico” per indagare sui punti ritenuti oscuri nella gestione della Curia trapanese che monsignor Miccichè guidava dal 1998. Poi, nel 2012, la decisione del Vaticano di rimuoverlo dalla sede trapanese.

Nell’ottobre del 2018 l’ex vescovo di Trapani era stato ascoltato – su sua richiesta – dai pm trapanesi e, nel gennaio 2019, aveva ottenuto un incontro con papa Francesco.