Un menù speciale che prevede pasta con salsiccia, funghi e spinaci, come secondo polpettone. Contorno di patate, frutta, pane e acqua. Questo è quanto previsto alla Osteria Sociale della Saman per oggi. Per Pasquetta, invece, tipico menù “da scampagnata”: pasta al pesto tradizionale trapanese e salsiccia arrostita. Ovviamente l’Osteria sarà aperta anche i prossimi 25 aprile e primo maggio. Una realtà che 365 giorni all’anno aiuta i poveri e le persone bisognose. Il servizio mensa, assicurato attraverso i ticket rilasciati dall’ufficio Servizi Sociali dal Comuni, si trova in Corso Piersanti Mattarella, in un locale confiscato alla mafia, e permette a sessantatré persone di avere un pasto giornaliero.
Come da abitudine, per oggi il menù sarà particolare. Non poteva essere diversamente: non è la prima volta che avviene per le festività.
“Siamo sempre aperti a disposizione dei bisognosi segnalati dal Comune – afferma Gianni Di Malta, presidente di Saman Sicilia -. Anche quest’anno abbiamo voluto creare un menù particolare per festeggiare insieme la Pasqua. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, siamo felici di aver distribuito, dopo aver ricevuto indicazione da parte dell’Unione Maestranze, oltre 90 pasti per tutti i volontari che sono stati coinvolti nella processione dei Misteri di venerdì”.
Un plauso da parte del presidente di Saman Sicilia. L’Unione Maestranze, in questo modo, piuttosto he appaltare questo lavoro l’ha resto un atto di beneficenza. I soldi incassati, infatti, aiuteranno i volontari di Saman a portare avanti il proprio lavoro.
I pasti vengono assicurati quotidianamente in tre turni, dalle 12 alle 14 e per poter usufruire del servizio occorre ricevere un buono pasto dai Servizi sociali. Possono beneficiare del pranzo all’Osteria sociale gli anziani residenti che abbiano superato l’età utile per il conseguimento della pensione sociale ed il cui reddito familiare è inferiore al livello minimo di sussistenza; i cittadini senza fissa dimora iscritti all’anagrafe del Comune; i residenti in condizione di disagio economico, il cui reddito familiare è inferiore a 3 mila euro, il limite per avere accesso al programma di contrasto alla povertà Sostegno Inclusione Attiva; gli immigrati residenti in possesso di regolare permesso o carta di soggiorno e che non usufruiscano di benefici o interventi assistenziali.